Dialogo sì, ma nessun cambio di posizione. E’ questo il messaggio che Patuanelli vuole mandare al Pd attraverso l’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’.
Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato, non chiude la porta ad un possibile dialogo con il Pd, ma invita comunque il suo partito a non cambiare la propria idea su alcuni temi. “Non siamo la stampella dei dem – dice l’esponente pentastellato ai microfoni de La Repubblica – l’alleanza si baserà anche sul rapporto tra i due leader sulla proposta di un progetto credibile per il nostro Paese. Non lo si fa naturalmente solo scendendo in piazza“.
“In passato c’è stata una fase in cui il Pd ci voleva come stampella – aggiunge Patuanelli – e noi non siamo disponibili a farlo. Chiediamo la pari dignità delle forze politiche dell’alleanza e quindi bisogna mettere sempre le proprie posizioni e poi arrivare a trovare una sintesi“.
Patuanelli: “Bisogna proporre un progetto credibile”
Patuanelli ricorda che per costruire una alleanza “bisogna proporre un progetto credibile. Non solo in opposizione a questo governo, ma con idee di governo che rispondano alle esigenze dei cittadini. Due gli elementi che a mio avviso sono fondamentali: rendere lo Stato vicino alle persone più deboli e cogliere le opportunità che arrivano dalla transizione ecologica“.
Per il capogruppo pentastellato al Senato l’idea è quella di una “alleanza strutturata perché poggia sul rapporto tra i due leader. In Parlamento poi l’intesa c’è su tanti argomenti e la conferma arriva dal fatto che a Palazzo Madama su molti provvedimenti la differenza tra maggioranza e opposizione è davvero minima“.
“Sull’Ucraina la distanza resta”
Per Patuanelli “il salario minimo deve continuare ad essere la grande battaglia comune. Poi dobbiamo unirci anche per contrastare la manovra e tutelare la salute oltre che naturalmente rafforzare il nostro sistema sanitario“. Sull’Ucraina, invece, la distanza resta visto che i pentastellati non hanno intenzione di fare un passo indietro. “Ma una spinta di coraggio nel Pd che porti a dire basta all’invio di armi a Kiev“, spiega l’esponente dei 5Stelle.