Emilia Romagna: scontro durissimo tra Governo e Regione. Parole di fuoco

Il ministro Musumeci attacca: “in 10 anni la Regione ha avuto 600 milioni per mettere in sicurezza il territorio. Se ogni volta che piove in Emilia Romagna avviene il finimondo qualcosa non torna”. La Schlein risponde…

Dopo la constatazione dei danni subiti, si passa immediatamente allo scontro politico. L’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, soprannominata Ciclone Boris, è tornata al centro del dibattito tra maggiorana e opposizione. Sul banco degli imputati, la gestione dell’emergenza da parte della Regione e del Governatore Bonaccini, tirato più volte in ballo dagli esponenti della maggioranza.

Scontro durissimo tra Governo e Regione in Emilia – Cityrumors.it

Partiamo dai numeri: la Regione è stata colpita da tempeste e nubifragi, che hanno messo a dura prova la resistenza del territorio. In quarantotto ore si sono raggiunti livelli di acqua clamorosi: in alcuni casi hanno superato i trecentocinquanta millimetri, con picchi massimi in alcune zone tra Ravenna e Brisighella. Sono stati interessati quattro bacini:  Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, tutti colpiti da tracimazioni. Oltre un migliaio le persone evacuate, cui 800 solo nel ravennate.

Il ciclone è stato particolarmente violento. I numeri, confrontati con quelli del maggio del 2023, sono impressionanti: un anno e mezzo fa sull’Emilia Romagna caddero tra i quattrocento e i quattrocentocinquanta millimetri d’acqua, in due alluvioni. Oggi, in un unico evento, ne sono caduti oltre trecentocinquanta millimetri. Si poteva immaginare una situazione del genere? Si è fatto di tutto per scongiurare i problemi? Come ha lavorato la macchina organizzativa? Tutte domande al centro del dibattito politico, che ha portato ad una divisione netta tra maggioranza ed opposizione.

Scontro Schlein-Musumeci: parole di fuoco

Il ministro della Protezione Civile e le politiche del Mare Nello Musumeci ha distinto il lavoro del Generale Figliuolo (chiamato alla ricostruzione) da quello della Regione, che avrebbe dovuto prevenire la situazione: “Il generale Figliuolo sta lavorando davvero con grande impegno con la sua equipe“, manon parliamo di ricostruzione affidata al generale Figliuolo: quella è straordinarietà, che non c’entra con la prevenzione ordinaria che va fatta in tempo di pace, quando c’è un’alluvione e quando non c’è”,  ha confermato il ministro della Protezione civile, che ha puntato il dito contro il governo regionale, convinto che non è stato fatto abbastanza per evitare pericoli. “Non tutto il denaro a disposizione è stato speso e non perché non ci sia stata programmazione, ma perché dall’altra parte non sono ancora state definite richieste, procedure e pianificazione da parte della Regione”.

Il Ministro della Protezione Civile Musumeci e il leader del Pd Schlein – Cityrumors.it

Parole che hanno scatenato la reazione della sinistra. Il segretario del Pd Elly Schlein (che per anni ha ricoperto il ruolo di vice governatore dell’Emilia Romagna), ha parlato di sciacallaggio. “Piena vicinanza a comunità e territori nuovamente colpiti dagli eventi alluvionali delle scorse ore. Mentre gli amministratori dell’Emilia-Romagna hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione – afferma Schlein – la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali. Giorgia Meloni aveva fatto, più di un anno fa, una inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate”. 

Di diverso parere il ministro Musumeci, che ricorda alla Schlein come “in 10 anni la Regione ha avuto 600 milioni per mettere in sicurezza il territorio. Se ogni volta che piove in Emilia Romagna avviene il finimondo qualcosa non torna”. Sulle polemiche a distanza ribadisce che, “ho solo detto che lo Stato vuole collaborare con la Regione Emilia Romagna e con le altre Regioni. Ma se lo Stato eroga risorse ha diritto di sapere se sono state spese e dove, perché la programmazione è un elemento base per poter pianificare la prevenzione strutturale”.

Botta e risposta durissimo

Il vice ministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami è chiaro: “È incredibile sentire la Regione che prova a scaricare le colpe sul governo. La nostra buona volontà viene utilizzata da alcuni per scaricare le responsabilità, ma quella sugli argini, i fiumi e i corsi d’acqua è solo della Regione Emilia-Romagna”, ha dichiarato. Irene Priolo, coordinatrice dell’emergenza ribatte: “Sono stati fatti tantissimi cantieri, mi dispiace lo scontro perché ormai è un leit-motiv, nei momenti di maggiore emergenza. Lo sciacallaggio per quanto mi riguarda non è ammesso, soprattutto quando ci sono territori che stanno dando l’anima e il sangue attraverso i propri sindaci e amministratori. Tutta la manutenzione possibile sui fiumi è stata fatta – aggiunge -. La polemica non aiuta i cittadini, le istituzioni, dovremmo essere tutti dalla stessa parte. Ma ormai è da un anno e mezzo che va così”.

Parole alle quali ha risposto Bignami:Priolo parla di cose che doveva fare la Regione da tempo – aggiunge – ovvero mettere davvero in sicurezza i fiumi dopo il disastro del 2023″. “A oggi – dice poi – la Regione ha ricevuto dal governo circa 230 milioni di euro per il reticolo idrografico. E non hanno fatto quasi niente. Prendiamo, dal post alluvione, le ordinanze numero 6 e numero 15, entrambe di somma urgenza- Per la 15 dove potevano anche scegliere una ditta a loro piacimento, senza bandi, non hanno speso nulla. Per la 6 invece hanno speso circa il 50%. Per l’altra ordinanza, la numero 8 che da sola cubava 100 milioni e per la quale rimborsavamo tutto, non hanno speso nulla”.

 

 

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