La più grande agenzia di stampa del mondo ha citato in giudizio l’intera amministrazione del nuovo presidente degli Stati Uniti
Una decisione incredibile. E quanto mai clamorosa. Già perché l’agenzia Associated Press (AP), la più grande agenzia di stampa del mondo, ha citato in giudizio tre funzionari dell’amministrazione Trump presso un tribunale federale per aver vietato ai giornalisti dell’AP di accedere ad alcuni eventi del Presidente Donald Trump, allo Studio Ovale e nell’Air Force One.
L’AP sostiene che il divieto viola il Primo Emendamento nonché la clausola del giusto processo del Quinto Emendamento. La causa cita tre imputati: il capo dello staff della Casa Bianca di Trump, Susie Wiles, la portavoce, Karoline Leavitt, e il vice capo dello staff, Taylor Budowich.
L’AP chiede un’udienza d’urgenza e un’ordinanza del tribunale per dichiarare il divieto incostituzionale e obbligare la casa Bianca alla revoca. L’AP, una delle più grandi agenzie di stampa al mondo, è stata criticata dalla Casa Bianca per aver continuato a usare l’espressione “Golfo del Messico”, nonostante Trump lo avesse rinominato “Golfo d’America”.
Tutto quanto per il Golfo del Messico
Altri Paesi non riconoscono il nuovo nome e l’AP è un’agenzia di stampa globale con clienti in tutto il mondo, quindi i suoi articoli (e il suo influente stile editoriale) continuano a fare riferimento al “Golfo del Messico”, pur riconoscendo il decreto di Trump.
“La stampa e tutte le persone negli Stati Uniti hanno il diritto di scegliere le proprie parole e di non subire ritorsioni da parte del governo” scrivono gli avvocati dell’AP.
“La Costituzione non consente al governo di controllare la parola. Permettere che tale controllo e la rappresaglia governativa continuino è una minaccia alla libertà di ogni americano”, hanno aggiunto. Il divieto è stato applicato per la prima volta l’11 febbraio scorso..
