In una intervista rilasciata al quotidiano “L’Identità” è intervenuto Gianni Alemanno: l’ex sindaco di Roma ai è soffermato a parlare della premier Giorgia Meloni
L’ex primo cittadino della Capitale non ha alcun dubbio ed, allo stesso tempo, nessun timore. In una intervista rilasciata al quotidiano “L’Identità” ha confermato che ad Atreju, nel caso in cui dovesse ricevere un invito, non ci penserebbe su due volte e ci andrebbe molto volentieri. Anche se, allo stesso tempo, ha ribadito che non c’è alcun tipo di problema visto che chi ha organizzato il tutto non ha contattato né lui e nemmeno i suoi collaboratori.
Non teme alcun tipo di confronto. Anzi, ci ha tenuto a sottolineare che probabilmente sono gli altri ad avere problemi a confrontarsi con lui. Nel corso dell’intervista non ha fatto mancare le frecciatine nei confronti di Giorgia Meloni. Oramai non è affatto un mistero che il rapporto tra i due non sia affatto dei migliori. Sono lontani, infatti, i tempi in cui i due facevano parte di ‘Alleanza Nazionale’. Poi le strade si divisero, ma non senza qualche polemica.
Alemanno: “La Meloni fu la prima a criticare la linea Draghi”
Non ha dubbi sul fatto che la presidente del Consiglio sia stata una delle prime a criticare fortemente la linea diramata dall’allora ex premier, Mario Draghi. Queste sono state alcune delle sue parole in merito: “Chi ci critica per un’alleanza con forze politiche con un passato diverso dal nostro dovrebbe fare autocritica sul fatto che oggi fa esattamente il contrario su quello che ha predicato alla gente quando era all’opposizione”.
Alla domanda se dovesse collaborare o meno con un partito ci ha tenuto a fare chiarezza: “Hanno semplicemente accettato di partecipare a una tavola rotonda. Non faremo nessun partito insieme“. Anche se non nasconde il fatto di trovarsi d’accordo con le idee della sinistra di Marco Rizzo: “Ci ritroviamo su alcuni punti come la volontà di fare un processo di pace sia in Ucraina che in Medio Oriente. Stesso discorso vale per la critica all’eccessivo liberismo, anche nel ridare sovranità all’Italia rispetto ai diktat dell’Ue“.
Su Ovadia (che pare abbia preso le distanze sulla causa palestinese) precisa: “Ha avuto l’impressione di essere stato coinvolto nel processo di formazione di un movimento. In realtà, lo ripeto, era solo un dibattito. C’è stato un equivoco, così come ci sono state pressioni da parte di coloro a cui non fa piacere la nascita di un movimento antisistema che parte da destra“.
Sullo sciopero messo in atto da Cgil e Uil ribadisce: “Non si trattava di una piazza antisistema, ma antigovernativa. Il segretario Maurizio Landini critica il governo per la finanziaria, ma non dice nulla sui vincoli europei che impediscono manovre economiche socialmente espansive. Proprio quella che Meloni critica. Chi ci punta il dito dovrebbe fare autocritica sul fatto che oggi fa esattamente il contrario su quello che ha predicato alla gente quando era all’opposizione“.