Nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il numero uno del partito ‘Azione’, Carlo Calenda
Non si tratterebbe affatto del primo attacco che porta la sua firma, nei confronti del Partito Democratico, ma questa volta Carlo Calenda ci è andato giù davvero in maniera pesante. Lo ha fatto rilasciando una intervista al ‘Corriere della Sera‘ dove si è pronunciato in merito ad un argomento molto importante: ovvero i voti sull’Ucraina.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Dietro le mie parole c’è una storia. Nella giornata di martedì abbiamo lavorato per cercare di arrivare ad una risoluzione comune che vede protagonisti Pd, Azione, +Europa e Italia viva. Non c’erano problemi fino a quando, il giorno dopo, la dirigenza dem ha sentito il richiamo della foresta dei Cinque Stelle e la mozione unica è saltata”.
Ovviamente non si è fatta attendere la sua ironia nei confronti della segretaria del Pd, Elly Schlein: “Hanno il terrore di allontanarsi politicamente dal M5s. Il Pd vota l’astensione su un’indegna risoluzione dei 5S che chiede di interrompere ogni sostegno all’Ucraina, proprio quando i russi stanno attaccato in maniera devastante, a Kiev c’è un problema di munizioni gigantesco. Conte li vuole lasciare letteralmente disarmati e la dirigenza del Pd si avvita sulla linea dei 5 Stelle”.
Un discorso, quello di Calenda, che continua in questo modo: “In questi 6 mesi ho notato che questi dossier, in collaborazione con il Pd, sono saltati perché se non c’è l’accordo dei 5 Stelle è tutto inutile. Ho provato a proporre un progetto comune su competitività e crescita ma non si può fare niente se il M5s non è al tavolo. Loro e competitività sono due parole che non posso stare insieme”.
Poi ha aggiunto: “Non si costruisce un’alternativa di governo così, in modo tale che il Pd sta con l’Ucraina ma anche con il M5s che è contro l’Ucraina. Il M5s sta raggiungendo il Pd nei sondaggi. I 5 Stelle sono populisti che possono solo fare male all’Italia. Gente che ha sfiduciato Draghi, bocciato il Mes, flirtato con Trump e la Cina, distrutto l’Ilva e sperperato 150 miliardi di euro. Oggi rilanceremo il manifesto Siamo europei. Era ed è un manifesto riformista ed europeista, estraneo al nuovo Pd”,
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