Azione, Calenda: “No ad una sinistra che non ha nulla di Prodi e Gentiloni”

In una intervista rilasciata al quotidiano “Il Messaggero” è intervenuto il segretario di Azione, Carlo Calenda

Intercettato dai microfoni del quotidiano ‘Il Messaggero‘ in quel di Padova (per la presentazione del suo nuovo libro ‘Il patto. Oltre il trentennio perduto’), Carlo Calenda ha avuto modo di affrontare alcuni temi riguardante la politica. Ovviamente di quest’ultimo periodo. Negli ultimi giorni l’ex premier Romano Prodi aveva “consigliato” di federarsi con la segretaria del Pd, Elly Schlein. Una mossa che, a dire il vero, allo stesso Calenda non piace affatto.

Intervista al 'Messaggero'
Il segretario di ‘Azione’, Carlo Calenda (Ansa Foto) Cityrumors.it

Queste le sue parole a riguardo: “Perché il Pd non è interessato a certi punti che per noi sono essenziali, e quando ha potuto realizzarli non ha voluto farlo. Con i soldi del Superbonus si metterebbero a posto per 10 anni la sanità e la scuola. E poi per Azione è difficile unirsi con una sinistra, quella di Schlein e Conte, che non ha nulla della sinistra di governo di Prodi e Gentiloni”.

Azione, Calenda: “Sarà Conte a superare i democratici”

Una ipotesi, quella che riguarda Gentiloni, che non gli aggrada molto: “Purtroppo è tramontata nella kermesse del Pd l’altro giorno. La competizione per la leadership della sinistra è tra Schlein e Conte. Vincerà Conte. Perché è stato presidente del Consiglio e perché la sinistra lo ha già incoronato grande punto di riferimento dei progressisti. Conte ha un indice di gradimento, tra gli elettori del Pd, superiore a quello di Schlein“.

Intervista al 'Messaggero'
Il segretario di ‘Azione’, Carlo Calenda (Ansa Foto) Cityrumors.it

Del “patto repubblicano” che parla nel libro rivela: “Dopo 33 anni di bipolarismo tutti gli indicatori sociali, economici e di benessere sono drammaticamente crollati. Bisogna dunque offrire un’alternativa alla destra e alla sinistra. Fondata su poche, chiare, pragmatiche priorità: scuola, sanità, salari, sicurezza. Poi serve il rigido controllo dell’immigrazione”.

Ad Atreju l’accoglienza è stata più che positiva: “Il calore che mi hanno rivolto credo sia dovuto al fatto che molti italiani si sono stancati di una politica capace di produrre rumore e non risultati. L’unico modo per arrivarci è che Azione prenda voti a sufficienza nelle prossime Politiche. Nel nostro partito ci sono Carfagna, Richetti, Gelmini e Lombardo. In Azione si mescolano storie e personalità, stanche del bipolarismo improduttivo, che vengono da destra e da sinistra. Il patto repubblicano è aperto a tutti”.

Il governo continua ad avere la fiducia dei cittadini: “Un consenso che aveva anche Renzi, ma lo ha perso in un mese. Stesso discorso vale anche per i 5stelle e Salvini. Gli italiani si stancano da un momento all’altro“. Sul premierato: “Nella scorsa legislatura, la riforma Meloni avrebbe prodotto un monocolore M5s con Di Maio presidente del consiglio e la possibilità di sostituirlo soltanto con Toninelli o con Bonafede. In conclusione: “La priorità non è la riforma istituzionale, ma i salari, la sanità, la scuola”.

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