A Cityrumors.it parla Petricone sociologo dei fenomeni politici e giuridici dell’Università Lumsa che conosce a fondo le dinamiche americane
Una decisione che tanti aspettavano, ma è diversi quando diventa ufficiale. Il ritiro di Biden dalla corsa elettorale apre uno squarcio importante tra i democratici che adesso dovranno scegliere il nuovo candidato da opporre a Donald Trump.
Non aveva chance prima dell’attentato, dopo la sua è stata una discesa inesorabile e sempre di più ogni giorno. Le sue disavventure pubbliche ormai non facevano più notizia, ma lui, Joe Biden imperterrito continuava a voler andare avanti. Fino all’addio, quasi a sorpresa e proprio mentre continuava a voler dire di andare avanti, ma il partito e soprattutto personaggi importanti come Clinton e Obama, l’hanno persuaso e lui alla fine ha accettato di fare un passo indietro.
“Il terribile attentato accaduto a Trump ha fatto precipitare le cose, ma Biden era indietro ai sondaggi già prima dopo quello che è successo durante il comizio con il ferimento di Trump, la sua reazione tutto è precipitato ancora di più“, ha spiegato Francesco Nicola Maria Petricone analista geopolitico, sociologo dei fenomeni politici e giuridici dell’Università Lumsa a Cityrumors.it
La decisione di Joe Biden non ha sorpreso più di tanto anzi era nell’aria, tanto che da “fonti democratiche” si sapeva da giorni che il presidente “avrebbe fatto un passo indietro, nel senso si sapeva che non poteva che finire in questo modo“, anche perché tutto il partito pressava per questa soluzione.
Per l’esperto Petricone le soluzioni che stanno venendo fuori e anche l’appoggio di Joe Biden a Kamala Harris non lo convincono più di tanto: “E’ anche vero che chiunque si affacciasse adesso non avrebbe grandi chance, se non proprio nessuna“. Per l’esperto in sociologia e fenomeni politici la candidatura di Kamala Harris “non era già vincente prima, figuriamoci adesso”, anche perché era divisiva all’interno dei democratici già da tempo.
“E’ una donna in gamba – ha spiegato Petricone – ma non ha un grande ascendente tra gli elettori democratici, si è visto in questo periodo e anche durante le primarie non è che abbia riscosso un grande successo a suo tempo, vedremo come andrà, anche perché alla fine deciderà il partito e vedremo cosa deciderà”.
Per l’esperto la situazione che si sta profilando in America è del tutto particolare, ma allo stesso tempo già delineata: “Harris, sinceramente non la vedo come grande candidata, non solo perché divisiva, con lei non ci sarebbero chance, certo se Michelle Obama scioglierebbe i dubbi e tanto volte decidesse di scendere in campo, le possibilità aumenterebbero a dismisura”
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