In merito all’argomento relativo alle bollette sono arrivate le dichiarazioni da parte di Pier Luigi Bersani. L’ex segretario del Partito Democratico ne ha parlato in una lunga intervista al ‘Fatto Quotidiano’
Tra gli argomenti affrontati da Pier Luigi Bersani, in una intervista al ‘Fatto Quotidiano‘, spunta quella relativa allo stato del mercato dell’elettricità ed anche delle bollette. Non solo: si è anche discusso del “regalo” che l’attuale governo targato Giorgia Meloni avrebbe effettuato alle lobby. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Chiamare questa roba ‘liberalizzazione’ è una vergogna.
Obbligano milioni di persone a un passaggio forzoso al privato in nome di un’idea distorta di mercato, che indebolisce il consumatore invece di rafforzarlo”. Poi ha continuato dicendo: “Ci si è arrivati con un lavoro di lobby e pressioni durato anni in cui hanno prima azzoppato l’Acquirente unico. Un soggetto forte ma sul mercato, in grado di ottenere prezzi migliori e trasferire questo vantaggio ai consumatori“.
Bollette, Bersani non le manda a dire a Draghi: “Errore suo…”
Sempre in riferimento alle lobby ci ha tenuto a precisare: “Dal 2017 gli è stato impedito normativamente di avere la possibilità, come gli altri operatori, di fare contratti a termine e a prezzo fisso, così da poter raccontare la filastrocca che non conveniva più agli utenti starci. Ora lo eliminano lasciando i singoli consumatori soli, nella loro debolezza”.
Poi ha continuato dicendo: “A quanto pare non riescono a leggere il tema sociale e renderlo compatibile col mercato. Ora prospettano delle gare per selezionare una decina di operatori che, in maniera caotica, prenderanno in consegna milioni di famiglie che di questi nuovi fornitori non sanno nulla, nemmeno chi sono.
Siccome però si sono resi conto dei rischi, ora si parla di un rinvio. Bene, ma solo se serve a un ripensamento, sennò fra un anno ci ritroveremo nella stessa situazione. Quando la gente scoprirà di essere passata a un operatore di cui non sa nulla, e con costi più alti, si infurierà”.
In conclusione, però, sempre durante l’intervista gli viene fatto notare che la misura in questione era stata inserita da un altro ex presidente del Consiglio. Ovvero il predecessore della Meloni, Mario Draghi. Una misura che, appunto, era stata messa nel Pnrr. Anche in questo caso Bersani ci è andato giù duro: “Si è trattato chiaramente di un errore. Ora rimettere il dentifricio nel tubetto è difficile, ma credo che sia l’unica soluzione possibile per tutelare milioni di persone”.