Il filosofo si scaglia con i leader dell’opposizione, rei di non costruire nulla se non di mettersi insieme per andare a caccia di voti
Non è uno a cui piace dire le cose a metà anzi quando parla lo fa con cognizione di causa senza che nessuno possa contraddirlo perché quando Massimo Cacciari esprime un giudizio, lo fa senza che ci siano fraintendimenti di alcun genere. E spesso solleva polemiche.
Non sta gradendo quanto sta succedendo a sinistra, Massimo Cacciari, tanto da definirla una vera e propria accozzaglia di persone che non hanno le stesse idee, ma pur “di andare a prendere voti, si coalizzano e cercando di camminare sulla stessa strada”, ma secondo il professore non è una cosa sana e giusta che possa andare bene in politica per far venire fuori un programma alternativo alla sinistra.
Sul “campo larghissimo” anzi extra e super large del centrosinistra non ha una grande opinione, soprattutto perché questo genere di cose sarebbero arrivate dopo una partita di calcio per beneficienza che lo stesso Cacciari, quanto è accaduto in quella circostanza e non certo per la finalità benefica, la definisce “una serie di puttanate”.
Quasi si mette a ridere quando gli viene fatto l’esempio di Matteo Renzi, si proprio il leader di Italia Viva che si è messo a disposizione per rimettersi in pista: “Da quello spregiudicato che è, visto che l’operazione del Terzo Polo non ha funzionato e non potendo funzionare con la destra, dove vuole che vada? O si ritira oppure cerca di collocarsi nel cosiddetto centrosinistra“.
“Il nuovo Ulivo? Ma per favore…”, la rabbia di Cacciari
Per Massimo Cacciari questa situazione rasenta quasi il ridicolo, anche perché, spiega lui, come si fa ad andare in una simile direzione quando ognuno va per la propria e non ha alcun interesse a seguire quella dell’altro. E si mette a fare paragoni con la Francia, anche perché, lì “l’ammucchiata gli altri la sanno fare. Sono trent’anni che la fa il centrodestra“.
In tanti sono curiosi di vedere cosa succede dopo questo primo avvicinamento di Matteo Renzi, ma Cacciari ha già capito tutto o meglio lui fa capire così: “Ogni organismo cerca anzitutto di sopravvivere. Altra cosa, più seria, sarebbe parlare delle strategie. Chiederei a questi del centrosinistra: che strategie avete? Siete per il presidenzialismo, per l’autonomia differenziata? Che idee avete?”
Non riesce a comprendere Cacciari come nessuno possa sollevare dubbi o altre situazioni poco chiare davanti a un simile scenario. “Sarebbe una comica se alla fine di tutta questa accozzaglia di gente, si unisse anche Calenda, a quel punto ci sarebbe da divertirsi se non da piangere…”