Nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il segretario di ‘Azione’, Carlo Calenda
La preoccupazione da parte delle opposizioni è che la premier, Giorgia Meloni, punti tutto sul premierato. Lo ha ribadito, ancora una volta, Carlo Calenda. L’attuale segretario di ‘Azione’ ne ha parlato nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘ in cui ha voluto fare il punto della situazione. Nel corso della stessa parla di un serio rischio che la Meloni possa puntare proprio su quello con l’idea di poter andare immediatamente alle elezioni.
Pur sapendo, ovviamente, che la Lega ha come obiettivo quella di indebolirla. Parla di prospettiva molto pericolosa visto che la riforma la giudica “traballante” e che non verranno affrontati argomenti importanti che interessano, in particolar modo, agli italiani. Il suo è un chiaro invito a tutte le forze di opposizione: ovvero quello di unirsi dal punto di vista delle riforme. Tutti sono d’accordo sul cancellierato. Tranne ‘Italia Viva‘ del suo ex collega, Matteo Renzi.
Di conseguenza si è soffermato anche sul Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. La sua preoccupazione è che i pentastellati non vogliano presentare una proposta alternativa. Anzi, magari che vogliano trasformare il referendum istituzionale in un referendum sul “sì” o “no” alle premier. “In questo modo rischiano di trovarsi il premierato e la stessa Meloni per altri cinque anni con poteri maggiori rispetto agli attuali“.
Non si è fatta attendere la domanda sul perché non abbia partecipato al “sit-in” alla Rai. La riposta in merito non si è fatta assolutamente attendere: “Perché andare a fare un sit-in da quattordicenni cantando Bella ciao davanti alla Rai senza uno straccio di proposta è una roba da collettivo studentesco”. Di conseguenza ha lanciato anche una frecciatina al Partito Democratico, ovvero che sanno bene di aver lottizzato la Rai proprio come la presidente del Consiglio e che, allo stesso tempo, devono presentare una proposta importante e credibile.
In conclusione Calenda ha precisato: “Siamo all’esplosione da parte delle opposizioni. Non si riesce a fare nessun lavoro concreto comune. E con Conte che dice ‘non sto né con Biden né con Trump’, ‘non mando le armi in Ucraina’, il rischio é quello di non avere mai un’alternativa di governo. È una situazione che non si risolve, a meno di una frattura all’interno del Pd…“
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