Calenda alle leader Meloni e Schlein: “Gli elettori non sono nemici”

Il leader di Azione, che non si vergogna di farsi vedere in ospedale dopo un’operazione, sostiene che si stanno distruggendo le democrazie in gran parte d’Europa

Da altezzoso e un po’ spocchioso, almeno è questa l’immagine che si ha di Carlo Calenda in gran parte d’Italia, a un po’ più in toni bassi e soprattutto umili. A cominciare dall’aver postato una foto mentre è in un letto d’ospedale dopo aver subito un’operazione. Una cosa che, in effetti, non fanno in tanti, anzi praticamente nessuno. Una una campagna elettorale faticosa, sostiene il leader di Azione che spiega il motivo per cui si è sottoposto ad un intervento chirurgico: “Come sto? Direi dolorante ma bene“.

Il leader
Il leader di Azione Carlo Calenda (Ansa Cityrumors.it))

 

E sul motivo che l’ha indotto a mettere la sua foto malconcio in un letto d’ospedale è presto detto: “L’ho messa per un paio di ragioni, la prima è spiegare l’assenza da appuntamenti istituzionali importanti, come ad esempio l’intervento della presidente del Consiglio in Senato. La seconda è più profonda: da sempre, anche con mia moglie Viola, abbiamo deciso di rendere pubbliche le condizioni mediche critiche. Vergognarsene, cosa molto comune, non è mai un bene. Ed è giusto dare il buon esempio“. Dal letto di ospedale a tutto quello che è successo in questo ultimo mese, ovvero dalla sconfitta netta e chiara in campagna elettorale durante le europee.

“Le democrazie liberali rischiano di scomparire, facessero attenzione Schlein e Meloni”

L'incontro
Il segretario del Pd Elly Schlein e il Premier Giorgia Meloni (Ansa cityrumors.it)

 

Una sconfitta che Calenda non ha problemi a prendersi la colpa e la responsabilità e qui si entra in un Calenda che pochi conoscono, ovvero un politico umile che riconosce gli errori: “Abbiamo ritenuto erroneamente che avere candidati competenti, un ottimo programma e fare una campagna elettorale tra i cittadini potesse bastare ad Azione per superare la soglia di sbarramento in un clima di forte polarizzazione e astensione, che, per la prima volta, ha riguardato specialmente gli elettori che si definiscono “di centro””.

Ma Calenda si rivolge a Giorgia Meloni ed Elly Schlein perché entrambe sono state premiate, quando intorno si sta prefigurando uno scenario del tutto nuovo, diverso e rischioso secondo il leader di Azione: “Quanto succede in Francia e che potrebbe succede negli Usa dimostra che il momento storico che stiamo vivendo rischia di determinare il frantumarsi delle democrazie liberali così come le abbiamo conosciute negli ultimi 75 anni”. E qui Calenda cerca di far capire a Meloni e Schlein che “non possono considerarsi vittoriose se a votare rimangono solo le “curve” ma il Paese no“.

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