Il leader di Azione è stato ospite ad Atreju per l’ennesimo anno e non usa parole tenere nei confronti di chi sta nella sua stessa coalizione
Sempre chiaro e mai banale nelle sue esposizioni e nel voler commentare e spiegare le sue idee e confrontarsi con gli altri anche se non la pensano come lui. Per l’ennesima volta Carlo Calenda arriva ad Atreju e parla senza peli sulla lingua.
Sul palco di Atreju è insieme al ministro dell’Energia Pichetto Fratin e cerca con lui di spingere l’Italia verso il nucleare perché ritiene sia una cosa saggia e lungimirante, soprattutto non pericolosa, anche se si pensa il contrario, tanto che spiega: “Da parte mia cercherò di spingere affinché ritorni il nucleare perché potrebbe fare bene, certo che con l’autonomia dare più potere alle Regioni anche in fatto di energia, potrebbe essere davvero sbagliato e pericoloso…”
Per Carlo Calenda, leader di Azione, non ci sono tanti giri di parole e senza mezzi termini ha definito l’attuale situazione italiana sull’energia come vero e autentico “autolesionismo“, tanto che cerca di spiegare avendo anche davanti il principale interlocutore come il ministro Pichetto Fratin: “Non possiamo continuare a ignorare il fatto che la gestione dell’energia in Italia sta impedendo al Paese di progredire come una nazione normale. Se non affrontiamo seriamente il problema dell’energia, rischiamo di condannare le nostre imprese“.
E porta a degli esempi mentre si confronta con il ministro che, in qualche circostanza, dà anche cenni d’assenso, soprattutto per la realizzazione di infrastrutture fondamentali: “Non è possibile che un progetto come una nave di gassificazione venga discusso per 15 anni senza arrivare a una conclusione. Ci vuole un po’ di coraggio, però credo che lo possiamo trovare insieme“.
Calenda non si tira indietro davanti al confronto, del resto lui è fatto così, anche se a volte si espone a figuracce non proprio meravigliose: “Non ho problemi nel parlare con persone che non la pensano come me, siamo avversari non nemici, tanto è vero che se il Governo dovesse votare una norma che a mio parare è giusta, io la voto senza problemi”.
Riguardo al fatto che gli altri partiti non ragionano così, il leader di Azione non si fa problemi a rispondere: “Ma non è un problema mio, sbagliano gli altri a mio parere se vedono che una norma o una legge può essere giusta e non votarla solo perché è giusta ma la fa il governo contrario, allora non si fa il bene…”
Sul caso legato a Stellantis, argomento che sta molto a cuore a Carlo Calenda e che sul quale non si è mai tirato indietro va sempre più avanti e a testa bassa, attacca il ministro Urso che a breve incontrerà Stellantis: “Vorrei non rispondere, ma tanto dirà le solite cazzate…”. Non si smentisce mai.
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