La polemica che diviso la maggioranza e ha indispettito la Meloni forse riparte con il Carroccio che appare intenzionato a ripresentare la proposta
Una disputa che doveva restare circoscritta ma che invece è diventato di dominio pubblico. Prima con la votazione in Commissione, poi con le dichiarazioni da una parte e dall’altra. Si è aperto il varco che Meloni non voleva si aprisse. E ora si cerca di ristabilire una sorta di quiete dopo la tempesta.
Tutto sembra tranne che ci sia una calma, anche perché le avvisaglie di un nuovo scontro sembrano esserci tutte, se non altro perché sia la Lega sia Forza Italia non fanno che punzecchiarsi da giorni sul canone Rai.
A rimpolpare il tutto è il leghista Stefano Candiani, colui che ha portato avanti questa idea della riduzione del Canone Rai ed è tra l’altro il primo firmatario della proposta di legge che per prima cosa prevede di aumentare di un punto percentuale il tetto pubblicitario per la Rai, riducendo così progressivamente del 20% ogni anno il canone. E da lì si parte, ma pare essere proprio questo il nodo del contendere, con qualcuno che azzarda ci sia di mezzo un problema di interesse da parte di Mediaset.
Il motivo dello scudo di Forza Italia su questa legge sarebbe proprio per i legami fortissimi che il partito avrebbe con la famiglia Berlusconi e quindi con Mediaset. Teoria respinta dai forzisti e in parte anche da Salvini che ricordava come lo stesso Cavaliere fosse un acceso sostenitore che bisognava abolire il Canone Rai.
Dal canto suo il leghista e firmatario della legge in questione, il senatore Candiani, spiega con tono candido e fermo: “La proposta di legge sui tetti pubblicitari che punta gradualmente a liberare gli italiani dal canone resta in campo, tra l’altro si tratta di una tassa odiata, dando la possibilità di crescita anche ad una azienda come la Rai. È depositata e come ogni pdl, si affronterà quando ci sarà la volontà politica di farlo. La Lega è pronta, anche a trasformarla in emendamento a qualsiasi altro provvedimento“.
La Lega, insomma, non molla, ma nemmeno Forza Italia, con Fratelli d’Italia che sta in mezzo e cerca di mediare. I due leader Salvini e Tajani predicano calma, ma da sotto i collaboratori quasi si azzannano. E non è certo la prima volta che succede tra i due partiti che da qualche tempo hanno visioni diverse su tante cose, per non parlare dello Ius Cultura.
“È anche curioso – aggiunge il parlamentare in riferimento al Pd – che coloro che sono stati, in passato, sempre molto zelanti nel sollevare i conflitti di interesse tra Forza Italia e Mediaset in questo caso siano rimasti molto silenti. Silenziosissimi. Un silenzio sospetto”.
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