Il fondatore si mette in mezzo e contesta quanto avvenuto nella Costituente, Conte non ci sta: “Si rimangia la regola dell’uno vale uno”
Il Movimento Cinque Stelle non riesce proprio a voltare pagina. Più si sforza per farlo, più riceve una forza contraria, come una resistenza interna che non si arrende all’evidenza, ovvero al fatto che chi gridava “vaffa” tanti anni fa ora si è evoluto e vorrebbe qualcosa di diverso.
Per mesi Giuseppe Conte ha invocato il cambiamento, una direzione diversa nella quale il Movimento doveva andare e quando ci è riuscito e pensava di aver imboccato la strada giusta ecco che arriva un altro stop, quello più atteso, visto il silenzio di questi giorni dopo il voto al Palazzo dei Congressi di Roma.
Beppe Grillo ha invocato lo stop e la ripetizione del voto che c’è stato nella capitale, e lui può farlo, anche perché è uno dei fondatori, colui che ha creato statuto e lanciato idee, opinioni e slogan che sono diventati gergo comune e normale dei pentastellati. Dietro di lui ci sarebbero ancora tante persone che lo seguono e che vorrebbero rivedere il Movimento dei vecchi tempi, quelli che andavano avanti per la loro strada, con “trasparenza e onestà” senza legarsi “a chi ha ridotto l’Italia in un paese in cui non crede nessuno”.
In molti sono pronti a seguirlo, ma tanti altri no anche perché, quello che in pochi hanno osservato è che all’interno dello stesso Movimento c’è una resistenza e un dissidio interno che sembra spaccare a metà i Cinquestelle. Conte va avanti per la sua strada e non accetta questo nuovo input da parte di Grillo col quale, dice lui, “non c’è alcuna vicenda personale“.
“Grillo vuole boicottarci, si è rimangiato tutto”
Per Conte non succede nulla di così allarmante e preoccupante: “I seguaci di Grillo avevano già invitato a non votare. Il tentativo di boicottaggio già c’è stato, ma la maggioranza degli iscritti ha dimostrato di credere a quello che in passato Grillo ha sempre predicato, cioè il valore della democrazia”.
Conte è rimasto senza parole per la mossa di Beppe Grillo ma non intende cedere il passo anzi, va avanti e soprattutto allo scontro: “È paradossale che si rimangi la regola dell’uno vale uno, per affermare la regola che c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme”.
Giuseppe Conte, insomma, non molla e promette battaglia, anche perché non trova giusta la posizione del fondatore del Movimento, soprattutto dopo quanto è successo al Palazzo dei Congressi con la maggioranza che si è espressa democraticamente, venendo a sentire e votando, in sede e on-line.
E il leader dei Cinquestelle assicura: “Potremmo affidarci pure noi ai cavilli giuridici e avviare un contenzioso per contestare questa arbitraria ripetizione del voto, ma preferisco avviare da subito i passi necessari per richiamare la nostra comunità al voto sulla rete e rimettere di nuovo a loro la libera espressione del voto democratico”