Il caso Almasri impazza nella politica italiana, la Meloni si difende dalle accuse e convoca la Bongiorno per ideare una strategia difensiva
Le possibilità di uno scontro tra governo e magistratura sono oggi la preoccupazione numero uno del presidente della Repubblica. Il caso Almasri, le indagini dei pm e la reazione della Meloni sono i problemi all’ordine del giorno che Sergio Mattarella è chiamato ad affrontare. Martedì la Presidente del Consiglio ha pubblicato un video sui social.
Un intervento nel corso del quale rende noto di essere sotto indagine per favoreggiamento e peculato. Ha sottolineato di non avere paura. “Non sono ricattabile” ha detto, rivolgendosi al pm Francesco Lo Voi. Ieri, però, ha fatto dell’attacco la sua arma di difesa. Giorgia Meloni ha convocato un vertice a Palazzo Chigi e ha eretto la sua linea difensiva.
Ha convocato il numero uno degli avvocati di politica, Giulia Bongiorno, alla quale ha affidato le carte del caso Almasri. Il primo consiglio è stato quello di rivedere i toni, presto ve ne saranno degli altri, ma per ora fa riflettere la scelta della Meloni di affidarsi alla stimata legale.
Da una parte c’è chi parla di un simbolo di compattezza dell’esecutivo. Salvini e Tajani hanno dato il loro ok, la Bongiorno difenderà anche le posizioni di Nordio e Piantedosi. La Meloni, invece, la pone come una dimostrazione di forza contro quella magistratura che definisce “politicizzata e ideologicamente schierata contro di me”.
Giorgia Meloni si muove e lo fa in anticipo. Entro 90 giorni verrà emessa la sentenza del Tribunale dei ministri e lei sta già preparando la sua strategia. Quella di ieri è stata una giornata importante, per quanto normale stando a quanto fa sapere il suo staff al Corriere della Sera.
La presidente del Consiglio si è convinta che un apparato dello Stato vuole ostacolare l’operazione riformista del suo governo. La speranza da Palazzo Chigi è che si chiuda con l’archiviazione ma, per evitare problemi, ecco che si inizia anche il lavoro sul piano difensivo.
Intanto, l’opposizione chiama a gran voce la Meloni, chiede un suo discorso in Parlamento dove possa confutare le accuse, svelare gli ombrosi motivi che l’avrebbero spinta a rimpatriare, con un volo di stato, Omar Almasri, individuo accusato di omicidi, stupri e torture.
Un appello al quale, però, la presidente del Consiglio non sembrerebbe voler rispondere presente, anzi. Per alcuni giorni non ha intenzione di presentarsi in Aula e, insieme a lei, sposeranno questa linea anche i ministri Piantedosi e Nordio che hanno scelto la linea del silenzio assoluto.
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