L’affaire Boccia continua a tenere banco. Come riferito da ‘La Verità’ spunta una diffida nei confronti dell’imprenditrice campana
Prima il caso Sangiuliano, poi lo scontro con Venezi e il botta e risposta con la Berlinguer. Maria Rosaria Boccia è ormai da settimane al centro del dibattito politico (e non). In queste ultime ore, però, è venuto alla luce un nuovo retroscena sull’imprenditrice campana riportato da La Verità. Una diffida nei suoi confronti presentata da un assessore di un paese della Costiera amalfitana.
Una storia che sembra ripercorrere quella dell’ex ministro Sangiuliano. In questo caso, però, il politico ha deciso di denunciare la donna per atti persecutori. Ma non si tratterebbe dell’unica persona ‘ingannata’ dall’imprenditrice. Retroscena che molto probabilmente continueranno ad uscire nei prossimi giorni e non è da escludere che la stessa Boccia possa rispondere sui social magari smentendo queste indiscrezioni sul suo passato.
Caso Boccia, la diffida di un politico
Come riferito da La Verità, nel 2018 la Boccia ha intrapreso una relazione affettiva con questo politico campano. “Una storia interrotta per volontà unilaterale del mio assistito – spiega al quotidiano il legale dell’assessore – una fine che lei non ha mai accettato. Nei giorni successivi ha comunicato di essere incinta“. Per l’uomo è iniziato un vero e proprio incubo che lo ha portato a vivere un periodo non semplice.
E non sarebbe l’unico. Il giornale, infatti, spiega che altri uomini di Scafati e Pompei sarebbero stati coinvolti in una vicenda simile. Insomma, una strategia ben precisa magari per ottenere quella notorietà arrivata poi con la vicenda Sangiuliano e il suo incremento importante dei follower.
Naturalmente a queste notizie presto potrebbe arrivare la replica sui social da parte della stessa Boccia. L’imprenditrice in questi giorni ha sempre respinto tutte le accuse dando la sua versione dei fatti. Potrebbe essere così anche anche su queste vicende svelate da La Verità che sembrano svelare un modus operandi molto simile per ingannare politici e altri uomini campani.
La citofonata e lo stalking
La diffida non sarebbe stata presentata solo per la falsa gravidanza. Sarebbe iniziata nei suoi confronti una vera e propria attività di stalking, che ha portato la Boccia, come testimoniato anche dalle telecamere, a presentarsi sotto la casa del politico per citofonare insistentemente oppure chiamate. Ma tra le accuse è presente anche quella di averlo inseguito a folle velocità con la sua auto.
Un vero e proprio incubo che è stato messo fine solo con la diffida. Una vicenda che è destinata sicuramente a far discutere e vedremo se, come già successo in altre occasioni, ci sarà una replica da parte della stessa donna oppure deciderà di cambiare la strategia.