Il caso della società riconducibile all’attuale ministro del Turismo è ancora al centro delle polemiche, soprattutto dai magistrati milanesi
Caso Visibilia ancora al centro di ogni polemica. Da una parte l’inchiesta e l’indagine portata avanti dai pm milanesi, dall’altra Daniela Santanché che era responsabile della sua azienda, anche se mentre lo era non ricopriva alcun incarico istituzionale.
Per i magistrati milanese Tutti, nessuno escluso, “sapevano e tutti hanno taciuto” su quelle che sono, almeno allo stato attuale, delle presunte irregolarità sui conti del gruppo Visibilia, e tra quelli che non hanno detto nulla c’è ovviamente Daniela Santanchè, l’attuale ministro del Turismo, colei che ha proprio fondato e amministrato la galassia editoriale legata a Visibilia in tutto o in parte, anche se poi le cariche sono state dismesse nel 2022.
A portare avanti questa situazione, e anche con una certa pressione e dovizia di particolare, i pm di Milano Marina Gravina e Luigi Luzi, che durante l’udienza preliminare dove hanno esposto la situazione e quello che risulta a loro dopo che hanno indagato per mesi su questa situazione, hanno ribadito la richiesta di processo per falso in bilancio per Santanché, ma anche altri che sono coinvolti, tra cui il compagno Dimitri Kunz, l’ex marito di Santanché Canio Giovanni Mazzaro e la sorella Fiorella Garnero.
Insomma, sul tavolo c’è tutto quello che bisognare fare per decidere e vedere come verrà sviluppata la vicenda dal punto di vista legale e processuale. A decidere sarà il gup e lo farà, probabilmente entro la fine novembre.
Lei osserva tutto e ha fiducia: non mi dimetto
In questo tempo la polizia del Nucleo economico finanziaria della Gdf di Milano hanno trovato e appurato diverse cose che racchiudono la storia legata a Visibilia, con al centro tre società, che stando agli atti hanno evidenziato presunti bilanci truccati per sette anni, tra il 2016 e il 2022, tutto per nascondere “perdite” milionarie, in modo da permettere al gruppo Visibilia di non fallire, ma così facendo ha ingannato gli investitori, continuando a trarre profitto da aziende ancora attive.
L’ipotesi di reato riguarda la presunta falsificazione dei bilanci di esercizio dal 2016 al 2022 per Visibilia Editore, dal 2016 al 2020 per Visibilia srl in liquidazione e dal 2021 al 2022 per Visibilia Editrice srl. Secondo l’accusa, “la corretta formazione dei bilanci avrebbe evidenziato una perdita del capitale sociale per Editore dal bilancio 2016, per Visibilia srl da quello 2014 e per Visibilia Editrice dal bilancio 2021”.
A Santanchè sono contestate ipotesi di false comunicazioni sociali per la spa e per la srl in liquidazione. Stralciata, invece, per richiesta di archiviazione un’accusa di bancarotta, perché nessuna delle tre società è fallita.