L’Assemblea Costituente voluta da Conte sta andando avanti ma ci sono alcuni attivisti che contestano la decisione
I Cinquestelle si mettono in discussione, l’ha fatto Giuseppe Conte scontrandosi con il fondatore Beppe Grillo e le loro discussioni sono all’ordine del giorno e hanno tappezzato social, giornali, siti e tv, ma ci sono anche le persone che fanno parte del Movimento che non vedono di buon occhio l’Assemblea Costituente messa in piedi dall’attuale leader.
Nel giorno tanto atteso da Giuseppe Conte, che tra l’altro pare sia andato anche piuttosto bene, considerate le votazioni, ci sono state alcune contestazioni. Alcune furenti, altre più tiepide ma sempre contrarie a quello che stava succedendo. C’è da dire e sottolineare un aspetto che a contestare, in realtà, su tremila presenti e altrettanti che hanno partecipato on-line, erano una ventina. Non di più.
Ma, come al solito, quando si tratta e si parla di Cinquestelle si tende a moltiplicare e ad esagerare la situazione. Alcune persone hanno anche tentato di fare la voce più grossa rispetto a quello che stava accadendo e sono stati circondati dai giornalisti che tentavano di capire cosa stesse succedendo.
Una contestazione che è scattata in apertura di Assemblea. “Buffoni, Buffoni”, era il grido di una decina di persone, con tanti altri che cercavano di ascoltare cosa si dicesse sul palco. E’ scattato anche una specie di dibattito interno direttamente dai seggiolini, con altri che cercavano di capire e chiedevano ai contestatori “ma sono loro i buffoni o voi che siete in minoranza e cercate di non far parlare…?”.
“E’ il funerale del Movimento…”
Si è andati avanti con un gruppo di una ventina di persone che più volte ha cercato di interrompere l’intervento iniziale di Giuseppe Conte con cori e urla. E’ tornato a farsi sentire il coro “Onestà, onestà“, che non si sentiva da tanti anni, ma anche “trasparenza, trasparenza” e anche i soliti “buffoni” con urla di ogni genere e slogan da stadio. Ma sempre venti persone sono, rispetto alle tremila che sono lì in presenza.
Il dissenso interno non manca, ma si sapeva, ma c’è chi contesta la politica di Conte e le procedure di voto, ma vuole comunque sentire cosa propone il leader e chi invece va avanti a testa bassa senza sentire ragioni (una cosa saggia in democrazia ndr), classico degli attivisti dei Cinquestelle e all’urlo: “Dimissioni, siete come il Pd, due mandati e a casa”.
Tra questi ci sono alcuni militanti che indossano una maglia bianca con i volti di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. E gli stessi che urlano “avete dimenticato tutto, siamo nati tra i banchetti, non in un teatro. Siamo nati per strada e oggi ci portano in teatro”, non mollano e proseguono nella loro lotta.
Ma c’è anche da sottolineare che sempre di venti persone si tratta, all’interno del centro Congressi ci sono almeno tremila persone e ce ne sono tante altre che sono collegate on-line via streaming.
La contestazione va avanti, con qualcuno che sentenzia “oggi è il funerale del Movimento Cinque Stelle, ci siamo allontanati dal popolo“. Insomma, il vecchio spirito dei Cuinquestelle ha una specie di rigurgito, bisognerebbe chiedere ai contestatori, a parte Conte, perché non dicevano lo stesso quando c’era gente come Giggino Di Maio e tanti altri all’interno del Movimento.