Le firme per il referendum sulla cittadinanza continuano a crescere. Il premier Meloni da New York prende posizione e avvisa Forza Italia
Da una parte Forza Italia e dall’altra il resto della maggioranza. Possiamo sintetizzare così la posizione del governo sulla cittadinanza. Il ministro Tajani insiste sulla necessità di una nuova legge e, come riportato dall’Adnkronos, già domani, giovedì 26 settembre, riunirà i parlamentari per definire una legge di Forza Italia. Un provvedimento che punta d un restyling di un tema che ormai da tempo continua a far discutere.
Arrivano, invece, frenate da parte del premier Meloni. Il presidente del Consiglio per la prima volta direttamente da New York tocca in pubblico il tema della cittadinanza e ribadisce che in questo momento non c’è bisogno di una legge. Un chiaro messaggio a Forza Italia che, come scritto in precedenza, lavora ad un provvedimento ad hoc da presentare agli alleati già nei prossimi giorni.
Cittadinanza, Tajani: “Presenteremo agli alleati il nostro provvedimento”. La replica del premier
Il botta e risposta a distanza è arrivato direttamente da New York. Il ministro degli Esteri Tajani nel pomeriggio di ieri aveva confermato la volontà di Forza Italia di presentare una propria proposta sulla cittadinanza. “Parleremo del provvedimento prima con gli alleati e poi in Parlamento. Ma da parte nostra non c’è nessuna intenzione di dividere la maggioranza. Si tratta di un tema serio e quindi non faremo giochini parlamentari“, il pensiero del vicepremier.
In serata, però, è arrivato lo stop del premier Meloni. “In Italia non c’è bisogno di una nuova legge sulla cittadinanza – sottolinea il presidente del Consiglio – questo è dimostrato dal fatto che siamo uno dei Paesi europei con il maggior numero di concessioni. Per questo motivo ad oggi non ne vedo la necessità“.
Raccolta firme sulla cittadinanza, il premier Meloni: “Quella è democrazia”
Il tema sulla cittadinanza resta sicuramente aperto e presto gli italiani potrebbero essere chiamati alle urne per decidere. La raccolta firme, infatti, sta andando molto bene e in sole 72 ore sono state raggiunte 500mila adesioni. Un numero importante e che punta ad avere una nuova legge.
“Se c’è un referendum quella è democrazia e decidono gli italiani – assicura il presidente del Consiglio da New York – da parte mia c’è sempre il massimo rispetto per le decisioni che prendono i nostri cittadini“.