Durante il Consiglio dei Ministri è stata approvata la nuova legge sullo Ius Sanguinis e le pratiche da presentare saranno diverse e più stringenti
Cittadinanza italiana, si cambia tutto. A livello pratico e legislativo. E’ successo durante l’ultimo Consiglio dei Ministri che ha approvato e adottato il ‘pacchetto cittadinanza’ con le misure legislative proposte dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. L’obiettivo della riforma, come dice una della Farnesina, è “valorizzare il legame effettivo tra l’Italia e il cittadino all’estero“.
A spiegare per bene cosa sta succedendo e su cosa hanno lavorato e migliorato, secondo il Governo, le pratiche per la cittadinanza italiana, è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani che con tono perentorio e altrettanto chiaro spiega che sulla cittadinanza italiana e per richiederla “non verrà meno il principio dello ius sanguinis e molti discendenti degli emigrati potranno ancora ottenere la cittadinanza italiana, ma verranno posti limiti precisi soprattutto per evitare abusi o fenomeni di ‘commercializzazione’ dei passaporti italiani“.
Per Tajani è un punto importante tanto che cerca di portare avanti questo progetto da diverso tempo. E’ una sua battaglia e alla fine è riuscito a portarla fino in fondo: “La cittadinanza deve essere una cosa seria“. Ad ogni modo, il decreto-legge approvato dal Cdm del 28 marzo prevede in pratica che gli italo-discendenti nati all’estero saranno automaticamente cittadini solo per due generazioni: solo chi ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia sarà cittadino dalla nascita. Prima non era così e tutta questa modifica che annulla parecchi procedimenti che si stavano presentando, porterà diverse polemiche.
Sono tanti i paesi da dove sono nate e richieste le pratiche per la cittadinanza italianaI. Basti pensare che dalla fine del 2014 alla fine del 2024 i cittadini residenti all’estero sono aumentati da circa 4,6 milioni a 6,4 milioni. Un aumento considerevole del 40% in 10 anni appena. Ed è anche per questo che il Governo si è mosso in tempi rapidi anche perché le pratiche erano tantissime.
L’Argentina è passata dai circa 20.000 del 2023 a 30.000 riconoscimenti già l’anno successivo, anche il Brasile è in forte aumento, da oltre 14.000 nel 2022 a 20.000 lo scorso anno, e così via. Secondo uno studio fatto dalla Farnesina e dai dati che si hanno a disposizione, gli oriundi italiani in tutto il mondo che potrebbero aprire una pratica e chiedere il riconoscimento della cittadinanza con la legge vigente sono potenzialmente tra i 60 e gli 80 milioni.
E’ una riforma che consentirà a tante ambasciate e uffici consolari di essere più snelli e di avere meno pratiche possibili sul tavolo. Da considerare che chi avesse presentato la pratica per la cittadinanza prima della mezzanotte del 27 marzo potrà usufruire della vecchia legge.
E’ una norma che stravolge anche il mondo dello sport, soprattutto basket e calcio visto che di oriundi e di cittadini susmericani che avevano e che possono avere la doppia cittadinanza è pieno e sono pieni anche i vivai italiani. Nel calcio, ma anche nel basket pure il mercato a questo punto cambierà perché saranno considerati a tutti gli effetti extracomuntari.
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