Nonostante l’imposizione del Ppe, che vuole le dimissioni di Ribera, l’altra vice, se fosse coinvolta nel disastro di Valencia, si è fatto tutto
Alla fine tutto è andato in porto. E per buona pace del Pd e di parte del Parlamento Europeo. Raffaele Fitto è il nuovo vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione, mentre per le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente c’è stato anche l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.
La vera vincitrice di questo successo italiano porta il nome di Giorgia Meloni che ha lottato, difeso fino all’ultimo la candidatura del suo uomo e alla fine ha ottenuto un successo politico importantissimo. Alla faccia di chi dice e pensa che l’Italia e la Meloni in Europa contino poco.
E così, dopo il no e il blocco di ogni trattativa per le nomine dei Commissari europei, proprio davanti alla firma quasi, ecco che tutto è ripartito di slancio e con tanto d’intesa finale, con la mozione e il voto che è passato nella tarda serata e aver avuto il via libera definitivo del Parlamento europeo sia per Raffaele Fitto ma anche per la spagnola Teresa Ribera.
Il problema, infatti, alla fine era stata proprio la Ribera, anche perché il Ppe aveva insistito e chiesto di aggiungere nella lettera per la nomina di Ribera, una clausola che imponeva alla ministra uscente spagnola, le dimissioni qualora fosse stata coinvolta nel caos giudiziario legato alle alluvioni di Valencia. Ed è da qui che è nata tutta la diatriba, nel senso che Fitto non era più un caso, e chissà se lo sia mai stato, c’è da chiedersi a questo punto visto come sono andate le cose.
Ecco come nascerà la nuova Commissione
Tutto è filato liscio, insomma, ma non è stato facile. Ad ogni modo, la nuova Commissione Ue di Ursula von der Leyen vedrà la luce a tutti gli effetti il prossimo 1 dicembre dopo aver ottenuto “fiducia” e sì da parte dell’Eurocamera il 27 novembre.
Un’intesa trovata nel tardo pomeriggio, dai gruppi del Ppe, S&D (socialisti) e Renew (liberali), dando così forza alla tradizionale maggioranza comunitaria. Via libera per Raffaele Fitto, che anche se fa parte dell’Ecr è appoggiato dal Ppe, anche se Pse ha ottenuto la garanzia che l’Ecr resterà fuori dalla maggioranza.
Probabile che a Strasburgo ci saranno dei voti contrari durante l’Assemblea, ma i numeri saranno sufficienti perché una parte dei Conservatori, tra cui Fratelli d’Italia, darà ovviamente il proprio favore.
Non si poteva fare altrimenti anche perché con quello che succede in Ucraina e nel Medio Oriente, e con la nuova amministrazione Trump che sta per arrivare, l’Europa non poteva essere traballante agli occhi del mondo. Ed è su questo che Giorgia Meloni ha fatto leva e ha spinto parecchio. E alla fine, in tanti le hanno dato ragione.