Ghisleri: “Confronto Schlein-Meloni? Ecco chi parte in vantaggio”

Alessandra Ghisleri, la direttrice di Euromedia Research, in un’intervista a ‘La Stampa’ si sofferma sul confronto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein.

Cresce l’attesa per il confronto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Ad oggi non si hanno informazioni su quando il tutto avverrà, ma la strada è ormai segnata e presto avremo il duello televisivo tra le due leader. “Non vedo favorita nessuna delle due – ammette Ghisleri in un’intervista a La Stampa – ma il premier parte in vantaggio: è la leader indiscussa del centrodestra ed è in politica da più tempo. Ha una capacità dialettica e retorica maggiore“.

Intervista Ghisleri La Stampa confronto Meloni-Schlein
Ghisleri sul confronto Schlein-Meloni – Cityrumors.it – © Ansa

La Schlein ha otto anni in meno del premier e non è riconosciuta come leader del centrosinistra – continua la direttrice di Euromedia Research – ma la mancata responsabilità sul Pd di governo fino al 2022 potrebbe favorirla“.

“Il confronto non sposterà i voti”

Intervista Ghisleri La Stampa confronto Meloni-Schlein
Per la Ghisleri il confronto non sposterà i voti – Cityrumors.it – © Ansa

Se l’attesa per questo confronto è grande, per la Ghisleri non ci saranno particolari novità dal punto di vista dei voti il giorno dopo il duello: “Non penso che avremo modifiche per quanto riguarda i consensi. Di certo all’interno degli schieramenti qualche spostamento potrebbe esserci, ma tra destra e sinistra no“.

I veri spettatori più interessati da una parte saranno Tajani e Salvini e dall’altra Conte o Calenda“, aggiunge la direttrice di Euromedia Research.

Ghisleri sulle elezioni europee

Intervista Ghisleri La Stampa confronto Meloni-Schlein
La Ghisleri sulle prossime elezioni europee – Cityrumors.it – © Ansa

La Ghisleri in questa intervista si sofferma anche sulle elezioni europee e sull’importanza della candidatura da parte di Schlein e Meloni: “Il premier ha il problema degli alleati. Deve mettersi d’accordo prima con loro per non destabilizzare la sua candidatura. In casa Pd si devono fare i conti con la storia del partito, che è abituato a lanciare candidati forti perché radicati a livello locale. Seguendo questo criterio, riuscirebbe a far rappresentato tutta la forza politica ed eviterebbe che tutti scrivano solo il nome Schlein, che è molto complicato“.

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