A Cityrumors.it parla il senatore, medico e virologo che non vede tutta questa positività della nuova legge in ambito sanitario
Un decreto che dovrebbe unire, ma che in realtà sta dividendo come non mai, anche perché, mentre il Governo parla di una legge sulle liste d’attesa che verranno accorciate, dall’opposizione si alza forte il coro di un aiuto grave al privato e non al pubblico.
A urlare allo scandalo è tutta l’opposizione che grida al fatto che il governo fa passare una legge che ridurre i tempi d’attesa quando in realtà darà la possibilità al privato di accorciare questi tempi.
E a dirlo con chiarezza è Andrea Crisanti, senatore del Pd, ma soprattutto virologo e medico che opera attualmente anche se sta in Parlamento e spiega la sua versione a Cityrumors.it: “Non risolve nulla, nessuno dal punto di vista del finanziamento è una partita di giro, una fuffa , i soldi vengono dirottati sui privati e come funzionalità sono meno efficaci. E’ una pia illusione il fatto che verranno ridotti i tempi della lista di attesa”.
“Sono risorse che avranno un impatto minore perché costeranno di più – ha spiegato Crisanti -, anche perché parliamo di 500 milioni, ovvero 10 euro a lista d’attesa”. E’ durissimo il parere del medico e senatore, anche perché il “problema lo conosco bene e non si risolve certo in questo modo e con queste modalità”.
“E’ una presa in giro, ma quale riduzione”
Per Crisanti non ci sono tanti dubbi, anche perché le cifre parlano chiaro e non sono smentibili in alcun modo perché sono dati ufficiali. Ed è questo il motivo per cui dal centro sinistra si alza la voce su questo decreto che poteva essere fatto decisamente meglio e più per la gente, cercando di andare a favorire il pubblico e non il privato.
“C’erano 6 miliardi per l’aggiornamento tecnologico del Pnrr, di cui 3 miliardi per la digitalizzazione e questi soldi sì che avrebbero avuto un impatto, contro i 500 milioni di euro che stanno mettendo adesso, tra l’altro a maggiore dei privati. O non ci capiscono niente o sono in malafede, non so quale delle due sia la peggiore”
In effetti non c’è molto da sorridere anche se la decisione istantanea da parte del governo era quello di mirare ad abbattere le liste d’attesa, ma per il medico Crisanti non è una soluzione: “Manca il personale, manca la strumentazione e si potevano dirottare dei soldi intanto per cominciare a programmare una serie d’interventi e poi grazie a nuove e più ricche risorse si lavorava per abbattere le liste d’attesa che sono un problema serio nel nostro paese”.