L’attuale presidente del comitato sul commercio internazionale della Camera, Andrea Di Giuseppe, è intervenuto nel corso di una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Il Tempo”
Se non è stata una vera e propria stoccata allora poco ci manca. Fatto sta, però, che Andrea di Giuseppe non gliele ha mandate assolutamente a dire nei confronti di Luigi Di Maio. L’attuale presidente del comitato sul commercio internazionale della Camera ne ha parlato in una intervista rilasciata al quotidiano “Il Tempo“. In questo momento è ritornato da Dubai, ma allo stesso tempo ha ribadito che proprio nel Paese degli Emirati Arabi Uniti nessuno sa chi sia.
“Nessuno lo conosce“, più chiaro di così. Di ritorno da Dubai, insieme all’ambasciatore italiano Lorenzo Fanara, dove ha visitato la “Fashion Week”. Non solo: era in compagnia anche di Alfonso De Stefano (managing director Mena Lega Calcio Serie A) e Giorgio Furlani (amministratore delegato del Milan). Proprio nella città araba l’esponente di Fratelli d’Italia ha inaugurato la sede di ‘Casa Milan‘.
Di Giuseppe conferma: “A Dubai nessuno conosce Di Maio”
Nel corso dell’intervista ci ha tenuto a ribadire che gli italiani sono ben visti nel Paese degli emirati e che, allo stesso tempo, vengono molto considerati. Quando gli viene posta la domanda, appunto, su Di Maio la risposta non si è fatta attendere: “Mi dispiace dirlo ma qui nessuno lo conosce. Non è colpa sua, per fare questo ruolo ci vuole esperienza. Oppure bisogna aver lavorato prima, almeno in generale. La cosa grave è che non lo conoscono nonostante abbia assunto il ruolo, in passato, di ministro degli Esteri“.
Su Matteo Renzi, invece, la risposta è stata diversa: “Lo conoscono di più, ma tra i politici italiani più conosciuto c’è Giorgia Meloni. Ritornando a parlare di Di Maio la premier ha risolto un problema che aveva creato proprio l’ex ministro grillino. E ci è riuscita in poche settimane. Ed è per questo motivo che è molto stimata“.
In conclusione: “Non è un caso se Meloni ha scelto gli Emirati come prima visita da presidente del Consiglio. L’obiettivo era quello di sbloccare determinati “contratti”. Chi invece si ricorda di lui è solamente per i disastri che ha fatto in passato“.
