Le sue riflessioni e i suoi ragionamenti sono i più apprezzati sia a sinistra e anche a destra, per molti è diventato una specie di nonno
E’ uno dei politici italiani che per anni ha calcato l’aula del Parlamento e anche del Governo, è di sinistra, non l’ha mai nascosto anzi, ma da quando è diventato più anziano, agli occhi di tante persone è diventato anche tra i più simpatici, e da entrambe le parti.
E’ di sinistra, questo lo sanno tutti, anzi, lui si definisce un “comunista italiano” per l’esattezza, ma nonostante questo è e resta uno dei politici più apprezzati e stimati da entrambe le parti politiche, sia quelli che sono nel Parlamento, ma anche tra i cittadini di ogni tipo di fazione o ideologia.
E’ la nuova vita di Pierluigi Bersani che parla e lo fa, come sempre a modo suo, senza filtri e senza aver bisogno di tergiversare. Quello che pensa, dice, anche se l’ha sempre fatto, dice lui, ma stavolta con un piglio decisamente diverso e con una voglia che non gli riconosceva, almeno nella forza e soprattutto nei contenuti.
E, forse, non poteva essere altrimenti, visto che dieci anni fa, circa, Bersani ha visto la morte in faccia e da lì “ho cambiato un po’ la prospettiva e la voglia di vedere le cose in maniera diversa”, si racconta a 7 del CorSera. Il politico parla di quanto ha avuto a che fare con un aneurisma al cervello e da lì è cambiato ogni cosa.
“Ho capito cosa sia la morte…”
E’ lo stesso Pierluigi Bersani che lo racconta nella sua chiacchierata: “Ero andato a prendere i giornali all’edicola come faccio sempre, ma all’improvviso ho avvertito una coltellata alla testa e ho sentito subito che era qualcosa di diverso e quasi definitivo. Non so come ho fatto, ma sono riuscito a tornare a casa a piedi, lì mia moglie ha chiamato mio fratello che è un medico chirurgo, le ha spiegato i sintomi ed è arrivata l’ambulanza da lì a poco…”
E la battuta sarcastica, quasi sprezzante e ironica proprio su se stesso: “In quei momenti che mi stavano portando in ospedale, non ci crederete ma ho pensato: se muoio proprio adesso, faccio la figura del coglione, fui proprio io da presidente della Regione Emilia Romagna a non volere un reparto di neurochirurgia a Piacenza perché, all’epoca, preferivamo concentrare le risorse su centri di specializzazione che già c’erano come a Parma, dove infatti fui portato…“.
Un fatto che l’ha cambiato nel profondo e ha deciso di stravolgere la sua vita anche nella politica e nel suo modo di comunicare. Forse sarà anche per questo che Bersani adesso è una delle persone più apprezzate nel mondo della politica italiana, quasi da essere considerato una specie di mentore di Elly Schlein, ma anche di essere rispettato da gente come Sallusti e anche da Gasparri.