Elon Musk, non solo i social: il magnate investe nella medicina | Neuralink cura paralisi e depressione cerebrale: cos’è e come funziona

Elon Musk investe anche nella medicina. Il magnate, dopo aver messo le mani su X, sposa la causa Neuralink: cos’è e come funziona.

Ultrasuoni e intervalli. La medicina compie ulteriori passi avanti per quanto concerne l’avanguardia tecnologica rispetto allo studio e allo sviluppo cerebrale: il cervello è una macchina perfetta che può, e deve, essere aiutata in alcuni casi limite. Recenti studi a partire da prototipi analizzati in Gran Bretagna hanno appurato che patologie come depressione e indebolimento possono essere curate con l’ausilio di ultrasuoni.

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Il propietario di X Elon Musk ha investito sulla medicina (Ansa Foto) Cityrumors.it

I quali andrebbero a stimolare i neuroni dando nuovi impulsi: tra il dire e il fare c’è di mezzo la tecnologia (e non solo). Gli investimenti, in tal senso, sono iniziati. Il Regno Unito, infatti, sposa pienamente la causa attraverso 6,5 milioni di sterline a favore degli approfondimenti della Advanced Research and Invention Agency, per tutti Aria.

Elon Musk investe nella medicina

Una vera e propria impresa che dispone di scienziati e tecnici disposti a lavorare con l’aiuto di neurologi e analisti di primo livello. L’America, fiutata la possibilità di investimento e guadagno, ha già iniziato a muoversi. A capo della spedizione statunitense troviamo Elon Musk: il fondatore di Tesla e attuale proprietario di X (ex Twitter) è pronto a mettere a disposizione un ingente capitale economico.

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Il magnate investe sulla nuova frontiera della medicina (Ansa Foto) Cityrumors.it

Tutto a disposizione di Neuralink: un vero e proprio ritrovato in grado di collegare computer e cervello. La differenza rispetto agli studi intrapresi dal Regno Unito sta nelle modalità: in Inghilterra hanno appurato che gli ultrasuoni possono mappare e modificare (in meglio) l’attività dei neuroni in stato depressivo e in altre situazioni limite.

Neuralink, elettrodi per curare paralisi cerebrale e depressione

Questa certezza deriva dalla “somministrazione” di stimoli sonori grazie a un casco che viene poggiato in testa al paziente per qualche ora. Si è notato, infatti, che al termine del trattamento la condizione cranica e cerebrale è diversa. Il mutamento e lo sviluppo avviene in meglio.

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Il Patron di Tesla e X (Ansa Foto) Cityrumors.it

Musk prende questi dati e li immette in un’interfaccia che collega direttamente il cervello con alcuni elettrodi impiantati che agirebbero ciclicamente. Ogni volta che viene segnalato un problema agiscono come rinforzo. Tutto bene, sulla carta, ma le derive potrebbero essere di altra natura: in America, e non solo, già parlano di neuro discriminazione.

La Gran Bretagna sfida il fondatore di Tesla

È vero che l’interfaccia di Musk, se messa a punto, potrebbe avere effetti più immediati su depressione, possibili ritardi mentali e paralisi cerebrale e corporea. Altrettanto lecito è, però, preoccuparsi delle ripercussioni scientifiche e sociali di una tecnologia simile. Elettrodi nel cervello, impiantati alla stregua di cip, potrebbero carpire informazioni personali determinati.

L’accesso alla mente è l’ultimo baluardo con l’intimità: i rischi sono dietro l’angolo. Musk, per il momento, non si ferma. Così come proseguono gli studi dall’Inghilterra sul tema. L’argomento è molto dibattuto e anche piuttosto profondo: gli ultrasuoni potrebbero cambiare la struttura e l’evoluzione neurale. Più di quanto non facciano già.

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Il punto è la maniera in cui andranno ad incidere sul mercato e nella vita di tutti i giorni. Inghilterra e Stati Uniti stanno percorrendo due strade, con altrettanti approcci, diverse. Quella che prevarrà potrebbe cambiare i destini del mondo contemporaneo, in un senso o nell’altro.

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