Nato contro Russia e Cina, Bertolotti (Ispi): “Niente di nuovo. Ecco perché”

Claudio Bertolotti, ricercatore dell’Ispi, in esclusiva ai nostri microfoni sul documento finale della Nato su Cina e Russia: “Conferma un trend politico”.

Si è concluso nelle scorse ore il summit della Nato e nel documento finale l’Alleanza Atlantica critica la decisione della Cina di sostenere la Russia nel conflitto contro l’Ucraina.

Esclusiva Bertolotti Nato Russia Cina
Nato – cityrumors.it – foto Ansa

Una posizione molto dura da parte dell’Alleanza Atlantica che noi abbiamo deciso di commentare in esclusiva con Claudio Bortolotti, ricercatore dell’Ispi.

Bertolotti: “F16 all’Ucraina? Concessione nazionale su base bilaterale”

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F16 – cityrumors.it – foto Ansa

Partirei dalla decisione della Nato di inviare gli F16 in Ucraina. Un aiuto in più per difendersi da questa offensiva da parte della Russia.

La decisione di inviare gli F16 non è una decisione della Nato, ma è una concessione nazionale su base bilaterale. Per cui gli aerei forniti a Kiev sono una scelta di governo nazionale e non dell’Alleanza Atlantica. Questo per una questione di opportunità e correttezza formale. I singoli Paesi sostengono gli ucraini con l’invio di armamenti ed equipaggiamenti il cui utilizzo è vincolato dagli accordi previsti da relazione bilaterali tra gli Stati”.

Nel documento finale della Nato si parla di un sostegno decisivo della Cina a Putin. Parole che sembrano confermare un clima teso tra l’Alleanza Atlantica, Pechino e anche Mosca. A cosa potrebbe portare questa situazione?

Sì, è coerente con la visione politica delle relazioni internazionali di Washington a cui l’Alleanza Atlantica si è allineata. Non conferma un clima tesa, ma un trend politico, avviato dal 2012, in cui si riconosce al Pacifico il valore strategico su cui orientare le scelte di politica estera di influenza degli Stati Uniti e dei suoi alleati. La situazione non porta nulla di diverso a ciò che avevamo prospettato 12 anni fa. Quindi una più serrata competizione tra Stati Uniti e Cina per l’influenza nell’area asiatica che potrebbe, e questa è una ipotesi possibile, portare ad un eventuale conflitto o uno scontro anche militare“.

Russia e Cina, invece, sembrano essere più unite. L’asse Putin-Xi è un pericolo per l’Occidente?

Diventa una sfida per l’Occidente nel momento in cui è la Russia ad indebolirsi e assumere un ruolo subordinato al fianco della Cina e pertanto orientato a tutelare quelle che sono gli interessi cinesi. In un eventuale confronto tra Stati Uniti e Pechino Mosca potrebbe avere un ruolo rilevante a sostegno cinese perché obbligata da un ruolo secondario”.

“L’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina”

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Meloni – cityrumors.it – foto Ansa

Il premier Meloni ha garantito il massimo supporto all’Ucraina. Anche se da parte della maggioranza (Salvini) è stato chiesto uno stop all’invio delle armi. Queste posizioni diverse potrebbero creare problemi all’azione di aiuto a Kiev?

Direi di no. Un conto è il dissenso e la presa di posizione di molto forte di Salvini, un altro è l’indirizzo politico deciso dal premier Meloni. Il ruolo atlantico riduce ai minimi termini che la possibilità di un sostegno possa venire meno nonostante una forza di governo sia contraria. Credo che si aprirà un dibattito molto vivace all’interno del Parlamento europeo, ma che i numeri estremamente limitati delle posizioni a favore della Russia non dovrebbero condizionare le scelte in favore di Kiev“.

Orban incontra prima Zelensky, poi Putin e infine Trump. Strategia politica dopo le Europee oppure una vera intenzione di sondare il terreno per arrivare alla pace?

Elemento importante, ma non determinante. E’ vero che una ipotetica presidenza repubblicana potrebbe portare ad una riduzione del sostegno materiale nei confronti di Kiev, ma non sono convinto che gli Stati Uniti possano scegliere per una opzione a favore di Putin. Detto questo Orban fa la sua parte: è coerente con quelle che sono le sue opinioni politiche. Questo è il semestre della presidenza europea ungherese ed è un momento che il premier magiaro abbia atteso al fine di sfruttare il suo ruolo per potersi muovere in maniera più azzardata. E, infatti, non sono mancate le critiche. La pace può arrivare soltanto quando l’Ucraina avrà trovata una soluzione accettabile all’interno del quadro del diritto internazionale“.

 La svolta potrebbe arrivare dopo le elezioni americane?

Sì, concordo. La svolta potrebbe arrivare dopo le elezioni americane. Non credo che la posizione di Trump possa essere filoputiniana. Gli interessi strategici americani sono verso il Pacifico, ma non può essere messo in secondo piano il sostegno agli alleati europei. L’ex tycoon chiederà molto come la conferma delle spese militari che devono raggiungere il 2% del Prodotto interno lordo dei singoli Stati e questo potrebbe essere l’argomento da mettere sul piatto a fronte di una conferma del sostegno statunitense all’Ucraina”.

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