Francesco Di Nisio, politologo e presidente di Aidosp, in esclusiva ai nostri microfoni sulle tensioni che si stanno registrando nel centrodestra.
Continuano le tensioni nel centrodestra. Salvini in questi giorni aveva avanzato una richiesta di verifica della maggioranza immediatamente bocciata dal premier Meloni.
Posizioni differente che in futuro potrebbero costare caro al governo anche se, almeno per il momento, non si vedono segnali di una possibile crisi. Di questo noi ne abbiamo parlato in esclusiva con Francesco Di Nisio, politologo e presidente dell’Aidosp.
Di Nisio: “Salvini sta cercando di recuperare il consenso perso”
Dottor Di Nisio, in Italia stiamo assistendo ad uno scontro a distanza tra Salvini e Meloni. Posizioni che mettono a rischio la durata del governo?
“Io penso di no. Salvini sta cercando di recuperare il consenso perso. Da sottolineare che la Lega ha avuto un calo di voti non perché sono andati a sinistra, ma gli elettori sono passati ai suoi alleati. Anche in passato molte volte ha preso le distanze da Fratelli d’Italia. Ora, oltre al partito del premier, deve distinguersi anche dai moderati che sono rappresentati da Tajani. Non vedo attualmente un rischio per il governo, una rottura drammatica. Ci sono tensioni dovute anche a varie situazioni. Nel mondo del centrodestra troviamo magari Gasparri che litiga con un giornalista e questo potrebbe portare a diverbi tra gli stessi partiti. Quindi parliamo di tensioni che vengono da questi consensi. Si cerca di avere la meglio per prendere più consenso. Ma possiamo dire che rispetto a quanto sta succedendo a livello internazionale, quello che sta accadendo in Italia non mette a rischio il governo“.
Si spieghi meglio.
“L’attentato a Donald Trump ha scosso tutto il mondo e non solo gli Stati Uniti. L’Occidente è stato messo in ginocchio da un cecchino. E gli Stati Uniti, dove la libertà e la dignità umana sono al primo posto, hanno dimostrato di avere delle falle. Credo che questa sparatoria abbia rimesso in gioco la democrazia ed è un qualcosa che va presa sul serio“.
A proposito di Trump, stiamo vedendo un Salvini molto vicino al presidente americano.
“Sì, fa parte del gioco e l’obiettivo è quello di sembrare più moderato. Anche se Trump, nonostante faccia parte del partito repubblicano, non lo è. Ma in questo caso vedo molto più la volontà di Salvini di inserirsi nell’asse Russia-Stati Uniti. Sappiamo tutti che l’ex presidente americano è molto vicino a Putin e, quindi, esprimendo solidarietà all’ex inquilino della Casa Bianca spera di riuscire a dialogare con questi due Paesi. Naturalmente è anche una strategia per prendere più voti visto che le sue dichiarazioni attirano anche l’opinione pubblica“.
Di Nisio: “La sinistra vive un periodo positivo, ma…”
Chi invece sembra vivere un periodo di fiducia è il Pd.
“Diciamo che questa fiducia viene sempre dalla politica europea. Quanto successo in Francia ha ridato qualche speranza al Pd e al mondo di sinistra. Tutti si aspettavano la vittoria netta e secca della Le Pen. Invece c’è stata la rimonta della sinistra che lascia ben sperare. Se è successo in Francia perché non potrebbe accadere anche da noi. Poi dipende da vari fattori e anche dalla maggioranza attuale“.
Forse però la sinistra in Italia, a differenza del centrodestra, fatica a trovare una quadra.
“Questa è una variabile nota. Anche se le tensioni presente nel centrodestra fanno vedere una coalizione non realmente compatta, ma di certo non traballa. Io credo che a sinistra più che trovare una quadra, soffrono di protagonismo. Credo che tutti debbano fare un passo indietro. Solo così si può arrivare ad un compromesso. Bisogna fare un percorso strategico e di certo voler essere protagonisti a tutti i costi non aiuta. Per esempio forse Conte rammenta ancora le sue grandi conquiste. Ad oggi in mano ha davvero poco e quindi dovrebbe fare qualche passo indietro“.