Elezioni in Francia, Passarello (Geopolitica.info): “Due gli scenari possibili”

Carlo Passarello, giornalista di Geopolitica.info, in esclusiva ai nostri microfoni: “Macron ha congelato le dimissioni di Attal per un semplice motivo”.

Il secondo turno delle elezioni francesi ha completamente capovolto il risultato del primo round. In molti si aspettavano un successo della Le Pen, ma a trionfare è stato il Fronte Popolare di Melenchon. Un risultato inaspettato e che apre a scenari fino a questo momento mai realmente presi in considerazione.

Esclusiva Passarello Macron elezioni Francia
Emmanuel Macron – cityrumors.it – foto Ansa

Cresce la possibilità di un governo di larghe intese, ma si tratta di una soluzione sicuramente molto complessa. Per il momento Macron ha congelato le dimissioni del premier Attal in attesa di avere un quadro molto più chiaro. Di tutto questo ne abbiamo parlato in esclusiva con Carlo Passarello, giornalista di Geopolitica.info.

Passarello: “RN sotto i 200 seggi non era prevedibile”

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Le Pen – cityrumors.it – foto Ansa

Carlo Passarello, possiamo parlare di risultato a sorpresa in Francia?

Sicuramente sì se guardiamo a quanto successo al primo turno e ai sondaggi. Il passo indietro deciso da alcuni candidati per contrastare Le Pen ha funzionato. Il risultato è stato davvero sorprendente. Era ipotizzabile il fatto che Rassemblement National non raggiungesse la maggioranza assoluta, ma che andasse al di sotto dei 200 seggi no“.

Ora cosa succederà? Macron ha rifiutato le dimissioni di Attal.

Diciamo che Macron ha congelato le dimissioni di Attal perché non c’è una chiara maggioranza. Nessuno dei tre blocchi, ovvero Rassemblement National, Fronte Popolare e il partito del presidente, è autosufficiente. L’unica convergenza possibile è quella che escluderebbe RN e Melenchon. Secondo me sono due gli scenari possibili: uno è quello descritto prima. Un altro è un governo di minoranza di Fronte Popolare, ma c’è bisogno di circa 100 seggi. Comunque entrambe le ipotesi sono complesse“.

Fronte Popolare è una alleanza più che un partito. C’è il rischio che all’interno si creino degli strappi proprio nella formazione del governo?

Fronte Popolare nasce in pochi giorni dopo che Macron scioglie il Parlamento. E I numeri ottenuti non sono assolutamente sufficienti per governare. Anche ammesso si trovi un equilibrio al suo interno e idee chiare sulle riforme da portare a casa, servono altri 100 voti per avere la maggioranza. E ottenerli da forze politiche non è semplice“.

“Macron? Resta sconfitto”

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Macron – cityrumors.it – foto Ansa

Lo avevamo detto dopo il primo turno. L’ipotesi del governo tecnico era possibile. Il risultato di ieri ha rafforzato questa pista?

Sì, è una via possibile. Ma dobbiamo dire che la Francia non ha abitudine a governi tecnici e difficilmente individuerà una figura simile a Draghi o Monti. Io parlerei più di un governo di larghe intese che potrebbe essere guidato da una figura moderata magari proveniente dalla sinistra e con un appoggio al centro. Ma è uno scenario articolato”.

Macron esce sconfitto o il risultato cambia un po’ la situazione?

Macron resta sconfitto. Anche perché, a parte una passeggiata a favore di telecamere subito dopo aver sciolto il Parlamento, non ha fatto campagna elettorale. E questo è stato un elemento positivo per il fronte anti Le Pen. Adesso ha il pallino in mano, può gestire questa situazione. Se il Parlamento trova una intesa, lui può limitare i danni. Se ci dovesse essere una lunga instabilità, il rischio sarebbe quello di perdere consenso e forza anche sui tavoli europei e non solo in chiave francese“.

E’ una Francia più debole nel contesto europeo?

Diciamo che il sistema francese prevede grandi poteri in mano al presidente della Repubblica. Ma nonostante questo senza un governo stabile Macron esce indebolito. Inoltre non sappiamo fino a quando Attal dovrà tenere in mano la situazione. Sicuramente l’inquilino dell’Eliseo attualmente è un leader meno forte rispetto al passato. Poi è vero che alcuni commentatori parlano di una piccola vittoria da parte sua e che il suo partito ha fatto bene in molti duelli. C’è un dato di fatto però: il Rassemblement National resta il primo partito e il Fronte popolare la prima coalizione”.

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