Parigi 2024, la richiesta dell’ex senatore: “Ritirare la delegazione italiana. Ecco perché” – ESCLUSIVA

L’ex senatore Simone Pillon in esclusiva ai nostri microfoni: “Vogliono cancellare la storia e la tradizione del nostro continente”.

Quello rappresentato ieri a Parigi 2024 è il neo Occidentale woke. Le radici cristiane ridicolizzate, l’umanità prima di identità sessuale, tutto ridotto a un gigantesco gay pride dionisiaco. Dovremmo ritirare la nostra delegazione, e lasciare Macron a correre solo verso l’abisso“, così Simone Pillon sui social.

Esclusiva Pillon Italia Olimpiadi
Italia – cityrumors.it – foto Lapresse

La nostra redazione ha contatto in esclusiva l’ex senatore leghista per commentare insieme a lui il post che ha tanto fatto discutere sui social (e non solo).

Pillon: “Ecco cosa bisogna fare per invertire la rotta”

Esclusiva Pillon Italia Olimpiadi
Pillon – cityrumors.it – foto Ansa

Simone Pillon, la cerimonia d’apertura è stata al centro di diverse polemiche. E anche Lei ha criticato una scelta precisa fatta dalla Francia.

La cerimonia di apertura di Parigi 2024 è stata volutamente trasformata in una sorta di provocazione LGBT+ woke in cui si è voluto irridere alle radici cristiane dell’Europa. Credo che sia una scelta deliberata proprio perché si vuole cancellare la storia e la tradizione del nostro continente e sostituirla con una specie di brodaglia arcobaleno che francamente trovo raccapricciante“.

Nel post ha avanzato la richiesta di ritirare la delegazione italiana. Sicuramente da parte sua un duro messaggio.

Il mio messaggio di ritiro della nazionale italiana è molto duro, ma andrebbe dato un segnale molto chiaro e forte: l’Italia non accetta questa totale decadenza e, soprattutto, l’uso strumentale delle Olimpiadi che sono di tutti. Invece vengono utilizzate per una ideologia di parte che le élite globaliste stanno cercando di imporre al mondo intero. Dare segnale per dire: queste Olimpiadi non sono di tutti, ma diventate un segnale di propaganda politica e quindi noi ce ne andiamo. Credo che sarebbe adeguato“.

Lei ha parlato anche di un Macron correre solo verso l’abisso. Un crollo che a quanto sembra è confermato anche dai sondaggi e dalle ultime elezioni.

Macron, insieme a Trudeau, leader del Canada, è uno dei leader mondiali più spinti verso le posizioni genderiste. La sostituzione dell’umano con il transumano in Francia e in Canada ha raggiunto livelli inauditi e sconosciuti negli altri Paesi. E le Olimpiadi sono la ciliegina sulla torta. Purtroppo il sistema elettorale francese punisce la maggioranza e permette a minoranze ben organizzate di gestire il potere per sempre. Per questo non so quale siano le prospettive di cambiamento nel Paese transalpino. Di certo che l’abisso verso il quale Macron corre è quello della fine della civiltà occidentale. Siamo diventati lo zimbello delle altre civiltà. Mi sto riferendo a quella cinese, islamica e ortodossa russa. Non sappiamo più distinguere un maschio da una femmina e i due alfieri di questo crollo della nostra civiltà sono certamente Macron e Trudeau“.

Bisogna anche dire che non è la prima volta che vengono inviati dei messaggi simili.

Non è sicuramente la prima volta che vengono mandati attacchi simili. Conosciamo la costante propaganda woke e genderista. Pensiamo ai gay pride, bandiere arcobaleno, sostituzione delle vocali e delle consonanti alla fine della parola. Sono gli epiloghi di una civiltà che non sa distinguere un maschio da una femmina e un padre di una madre. Ma anche quelli di una civiltà che non sa più cosa ci sia dopo la morte, se esista o meno Dio. Invece noi sappiamo che c’è, esiste. E le nostre radici cristiane danno un senso alla grande civiltà occidentale. Qualcuno pensa di cancellarla tendendosi i valori, ma non funziona così. Appena crolla la civiltà cristiana, anche i valori cristiani se ne vanno immediatamente“.

Cosa bisogna fare per cercare di provare ad invertire la rotta?

Per invertire la rotta la cosa più sensata è quella di un passo indietro. Recuperare le radici cristiane, la famiglia, sostenere le giovani coppie (papà e mamma) e tornare a valorizzare la fede cristiana che ha fatto da motore all’intera civiltà occidentale negli ultimi due millenni. Ma ciascuno di noi può farlo anche solo candidandosi al consiglio d’istituto di classe dei propri figli e arginando le porcherie che molto spesso vengono veicolate con le elezioni LGBTQ+ sotto le mentite spoglie dell’educazioni alla sessualità e all’affettività. Già questo è avere contribuito a sostenere, salvare, a dare una speranza alla nostra civiltà. Così come sostenere le famiglie, la maternità, paternità Rimettere al centro la figura del papà e della mamma. E’ davvero tantissimo“.

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