Lorenzo Riggi di Geopolitica.info, in esclusiva ai nostri microfoni: “L’esito di queste elezioni resta scontato. Vedremo quale sarà la scelta delle opposizioni di Putin”.
Si avvicinano sempre più le elezioni in Russia. Il prossimo 17 marzo i cittadini saranno chiamati al voto per eleggere il nuovo presidente. Il risultato in favore di Putin è scontato, ma gli esperti si domandano se l’inquilino del Cremlino riuscirà a raggiungere l’obiettivo che si pone ad ogni tornata elettorale.
Ricordiamo che questo voto arriva dopo eventi che hanno segnato Mosca come la guerra in Ucraina oppure le morti di Prigozhin e Navalny. Di tutto questo ne abbiamo parlato con Lorenzo Riggi, responsabile desk Russia del Centro Studi Geopolitica.info.
Riggi: “Esito scontato, ma…”
Lorenzo Riggi, domenica 17 ci sono le elezioni in Russia. La moglie di Navalny ha chiesto ai cittadini di votare contro Putin. Sarà accolto questo appello?
“Partiamo da un presupposto: l’esito delle elezioni a favore di Putin resta scontato. In passato la linea politica di Navalny è sempre stata quella di votare il candidato che aveva più possibilità di sconfiggere Russia Unita. E’ una strategia che ha pagato soprattutto in ambito locale. Ora vedremo se nelle prossime elezioni le opposizioni decideranno di dare sostegno ad altri candidati oppure spingeranno per non partecipare al voto“.
L’obiettivo di Putin resta quello del 75% dei consensi?
“Essenzialmente sì. L’obiettivo è quello del 70% dei voti e 70% della partecipazione popolare. Questo perché la cifra è almeno il 50% dell’elettorato. Un risultato che consentirebbe a Putin di dimostrare che il consenso nei suoi confronti da parte dei Putin è reale“.
Cosa potrebbe succedere in caso di un consenso inferiore?
“Dipende di quanto. La legge elettorale in Russia prevede il ballottaggio in caso di un vincitore non netto. Questo non credo che possa avvenire. Bisogna capire eventualmente il differenziale per poi fare delle ipotesi”.