Cellulari vietati in classe, Rusconi: “Scelta giusta. Non pensiamo ad una scuola caserma”

Mario Rusconi, presidente Anp Roma, in esclusiva ai nostri microfoni sulla decisione del ministro Valditara di vietare i cellulari alle elementari e medie.

Il divieto dei cellulari in classe nelle scuole elementari e medie sta facendo molto discutere. I genitori e i professori sembrano d’accordo, al momento, con la decisione del ministro Valditara, ma in molti si chiedono come si riuscirà a far rispettare una norma simile.

Esclusiva Rusconi divieto cellulari elementari medie
Smartphone – cityrumors.it – foto Ansa

Ai nostri microfoni è intervenuto Mario Rusconi, presidente dell’Anp di Roma, per commentare la decisione del titolare dell’Istruzione e anche il motivo dell’assenza delle superiori da questo provvedimento.

Rusconi: “Scelta condivisibile. I cellulari non devono essere portati a scuola”

Esclusiva Rusconi divieto cellulari elementari medie
Cellulari – cityrumors.it – foto Ansa

Preside Rusconi, il ministro Valditara ha vietato l’utilizzo dei cellulari in classe nelle scuole elementari e medie. Scelta giusta?

Secondo me sì. Poi ho letto che la stragrande maggioranza degli insegnanti e anche i genitori sono favorevoli. Con i cellulari c’è una distorsione dell’attenzione dei ragazzi e il pericolo è quello che si possa andare con lo smartphone anche su siti pericolosi. Per quanto riguarda, invece, le superiori, nella mia scuola ormai da cinque o sei anni facciamo in modo che gli studenti depositino il cellulare in una teca di plastica che viene ritirata dal bidello. La riconsegna è prevista alla fine delle lezioni. C’è stato qualche timido tentativo di difesa del telefonino sottolineando l’utilizzo dal punto di vista didattico. Un non senso considerando che ormai in ogni classe è presente una lavagna interattiva“.

Sarà facile far rispettare questa regola?

Alle elementari e medie non si può portare il cellulare in classe. Se c’è uno smartphone si deve ritirare anche se l’insegnante non può procedere alla perquisizione. Noi non pensiamo ad una scuola caserma, ma ci affidiamo al buon senso dei genitori“.

Ai nostri microfoni Grassucci, direttore di Skuola.net, aveva aperto alla possibilità di ritirare il cellulare all’entrata e non in classe.

Il ritiro all’ingresso e la riconsegna al termine delle lezioni sta avvenendo in moltissime nostre scuole. E non si capisce a cosa debba servire il telefonino in classe ad uno studente di sette, otto, nove anni. Se c’è un problema si ricorre alla segreteria delle scuole. Per cui dire che alle elementari e medie lo possono mettere nella teca significa invogliare l’alunno a portarlo e questo non deve assolutamente avvenire. Ricordo che molto spesso i telefonini sono collegati con una serie di social che sarebbero vietati a loro data l’età. Ora racconto un paradosso di un genitore che mi ha detto un collega: una madre è andata in una scuola media dicendo al preside che la figlia era stata bullizzata tramite il telefonino. Alla domanda perché aveva un profilo Facebook nonostante sia vietato a undici anni, il genitore ha risposto che l’ha dovuto aprire visto l’insistenza della figlia. Quindi il problema è quando madre e padre gettano la spugna della genitorialità e fanno gli avvocati del diavolo“.

Perché le superiori sono state escluse da questa norma?

Perché a livello di scuola superiore possono essere iscritti a vari social. E cerchiamo di fare quello che dicevo prima: vera e propria educazione basandosi sul loro senso di autocontrollo che risulta ancora più difficile per bambini di sette e otto anni. Se ci fosse un divieto per le superiori, mi immagino che piccole minoranze cavalcherebbero questa misura per poter fare occupazioni e manifestazioni. Già a Roma abbiamo avuto migliaia di euro di danni a causa di queste proteste, non diamo altri pretesti. Basiamoci sul senso di autocontrollo degli studenti“.

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