Gran Bretagna, Sebastiani (Geopolitica.info): “Starmer e Farage i vincitori. Sul crollo dei Tories…”

Luca Sebastiani di Geopolitica.info in esclusiva ai nostri microfoni sul voto in Gran Bretagna: “Previsioni della vigilia rispettate”.

In Gran Bretagna si apre una nuova era. Le ultime elezioni hanno visto il trionfo di Keir Starmer, leader dei Labour e ora primo ministro inglese. Sconfitta schiacciante, invece, dei Tory e del premier uscente Sunak. Il suo partito era al timone del Paese ormai da 14 anni.

Esclusiva Sebastiani elezioni Gran Bretagna
Starmer e Farage – cityrumors.it – foto Ansa

L’altra grande sorpresa arriva da Farage. Il leader dell’estrema destra è riuscito ad entrare per la prima volta in Parlamento. Un punto di partenza per lui e per il suo partito. Di tutto questo noi ne abbiamo parlato in esclusiva con Luca Sebastiani, coordinatore Desk Italia ed Europa di Geopolitica.info.

Sebastiani: “Starmer è riuscito a dare una sua impronta al partito”

Esclusiva Sebastiani elezioni Gran Bretagna
Il nuovo presidente Starmer con la moglie – cityrumors.it – foto Ansa

Luca Sebastiani, come possiamo fotografare il risultato arrivato dalle elezioni britanniche?

È andato tutto come nelle previsioni della vigilia. Difficilmente si assiste a un’elezione dal risultato così poco incerto, almeno nei paesi che non sono dittature. Il Labour ha stravinto sia per meriti di Keir Starmer, che ha dato una sua impronta al partito, sia soprattutto per il crollo dei conservatori, schiacciati a destra e sinistra e agonizzanti per una crisi interna che si trascina ormai da anni“.

I Tory lasciano la guida della Gran Bretagna dopo 14 anni. Una svolta inaspettata?

I 14 anni al potere hanno portato a un logoramento insanabile dei Tories. I conservatori erano consci di come sarebbe andata, il premier uscente Rishi Sunak più di tutti. Il suo passo indietro ha già aperto la competizione interna, specialmente tra gli esponenti che hanno mantenuto il proprio seggio e non sono stati travolti dalle urne. Penso a James Cleverly, Suella Braverman, Kemi Badenoch o Tom Tugendhat. Ma per i conservatori sarà dura, visto che dovranno fare i conti soprattutto con il ritorno di Nigel Farage, scegliendo se inseguirlo sui temi cardini di destra o meno“.

Ora cosa dobbiamo aspettarci da Labour e dal nuovo premier?

Keir Starmer ha sfruttato le divisioni della destra per salire al potere. Ci ha messo del suo, ma non troppo. È bastato presentarsi come una figura credibile. Il nuovo premier cercherà di imprimere un cambiamento al Regno Unito, dal punto di vista economico e sociale ma sempre in chiave moderata e in equilibrio tra le diverse correnti laburiste. E già dalle prime settimane la sua attenzione sarà ad alcuni vertici internazionali importanti”.

Prima elezione in Parlamento per Farage. Una conferma che l’estrema destra sta crescendo anche in Gran Bretagna?

Oltre a Starmer il vincitore di queste elezioni è proprio Farage. Il suo Reform ha preso solo 4 seggi ma ha conquistato più di quattro milioni di voti. Lui è entrato a Westminster e ora avrà ancora più visibilità per cercare di far cadere il terreno sotto ai piedi ai conservatori, sfilandogli il consenso. Il suo obiettivo è compiere una scalata ostile ai Tories per poi spostarlo più a destra. Il successo della destra radicale di Farage non si può definire particolarmente sorprendente, perché già in passato in elezioni europee aveva ottenuto grandi percentuali. Ma certo andranno osservate le dinamiche nella destra britannica: chi sopravviverà e come”.

“Sulla Brexit non ci sarà un passo indietro”

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Il premier Starmer – cityrumors.it – foto Ansa

L’insediamento dei labouristi porterà delle novità sul rapporto con l’Europa e sulla Brexit?

Per togliere ogni dubbio: non ci sarà un ritorno del Regno Unito nell’Ue, almeno nel medio periodo. La Brexit è ormai assodata e Starmer, nonostante fosse un vecchio promotore del Remain, vuole andare avanti. Anche perché è consapevole della spaccatura profonda che la Brexit ha comportato per il paese, tornare indietro ora non aiuterebbe. Sicuramente ci potrà essere un miglioramento nei rapporti economici, commerciali ma soprattutto politici con Bruxelles. Già a partire da metà mese, quando Londra ospiterà il vertice della Comunità politica europea”.

Ci saranno novità o resterà invariato l’impegno della Gran Bretagna nei confronti dell’Ucraina?

Sul fronte della politica estera verosimilmente cambierà poco. Sicuramente il sostegno a Kiev rimarrà anche con Starmer. Il Regno Unito è uno dei paesi più favorevoli al supporto dell’Ucraina in chiave anti-russa. Un consenso abbastanza trasversale che non muterà al cambiare della leadership, visto che affonda le sue radici nella storia e nelle caratteristiche del popolo britannico”.

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