Pier Ferdinando Casini, al quotidiano “Corriere della Sera”, fa il punto della situazione in merito a quanto accaduto in Polonia con le ultime elezioni. Un chiaro messaggio alla Meloni ed alla Schlein
Tanti gli argomenti che ha affrontato Pier Ferdinando Casini. L’ex presidente della Camera ha risposto a moltissime domande poste dalla giornalista del “Corriere della Sera“, Maria Teresa Meli. In particolar modo alle ultime elezioni che si sono svolte in Polonia e che hanno visto trionfare i filoeuropeisti che hanno ottenuto la maggioranza. In merito a ciò ha ribadito: “Sono state una lezione importante, soprattutto in attesa delle Europee. Rispetto alla Slovacchia (vittoria di Roberto Fico, ndr), la Polonia è un grande Paese“.
Un voto, quello della Polonia, che sa tanto di messaggio per l’Italia. Almeno questo è il punto di vista del politico emiliano: “Gli italiani dovrebbero trarre delle indicazioni. Credo che si tratti di un insegnamento sia per la premier Giorgia Meloni che per la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein“.
Soffermandosi proprio sulla presidente del Consiglio ha ribadito: “La Meloni credo che dovrebbe capire che un episodio può rappresentare un caso. Due, invece, iniziano a diventare qualcosa di diverso. Prima in Spagna, ora il voto in Polonia. Ad emergere è il sovranismo anti europeo che non paga. Estrema convergenza tra estrema destra e popolari? Non esiste. Il massimo che può fare la Meloni per l’Italia è quello di contribuire all’alleanza che si andrà a confermare dopo il voto tra popolari socialisti e liberali“.
Casini: “L’estremismo non è affatto una alternativa”
Il politico non indietreggia il suo pensiero di un millimetro ed è convinto che ci sarà nuovamente una alleanza in Europa dopo le elezioni. Tanto da spiegarlo in questo modo: “Oggi l’Europa non può permettersi di prendere altre strade. L’Unione Europea ha bisogno del concorso di tutte le grandi famiglie politiche e dei grandi Paesi. Ed è per questo motivo che mi auguro ci siano voti anche per il partito della Meloni, in vista della nuova commissione che si formerà dopo le elezioni“.
Alla domanda se la Meloni decidesse di non optare per questa strada la risposta non si è fatta attendere: “Con o senza di lei non ci sono alternative tra popolari, socialisti e liberali. Bisogna aprire gli occhi in questi casi. La Schlein deve trarre una importante lezioni da quanto accaduto in Polonia. Stesso discorso vale anche per l’opposizione. L’estremismo non si può opporre con altro estremismo. Quella non può essere considerata una alternativa“.