Addio al velone ai Verdi da parte di Eleonora Evi: quest’ultima ne ha parlato in una doppia intervista rilasciata sia a ‘La Stampa’ che al ‘Corriere della Sera’
Un addio molto polemico. Anzi, fin troppo velenoso. Dito puntato contro il leader del partito, Angelo Bonelli. Le accuse nei suoi confronti, da parte di Eleonora Evi, non si sono fatte assolutamente attendere. Nella giornata di ieri, giovedì 30 novembre, un vero e proprio terremoto si è verificato nel mondo della politica con le dimissioni da ‘Europa Verde‘. Di conseguenza non si sono fatti attendere gli attacchi da parte della stessa Evi contro i Verdi.
Ne ha parlato in una doppia intervista rilasciata sia a ‘La Stampa‘ che al ‘Corriere della Sera‘. Accuse pesantissime quelle della deputata che ha parlato di patriarcato e paternalismo. Allo stesso tempo, però, non si è fatta attendere la risposta da parte dello stesso Bonelli che ha rispedito al mittente queste accuse. Fatto sta che le parole della stessa Evi stanno facendo inevitabilmente rumore. Anche perché ha citato anche una parola molto pesante e grave come “bullismo“.
Queste sono alcune delle sue dichiarazioni: “Sulla legge contro la carne coltivata ho seguito tutto io, dagli emendamenti alle dichiarazioni di voto, poi lui ha fatto un piccolo commento e dal partito, a livello comunicativo. È stato rilanciato solo quello. Una costante differenza di trattamento tra noi, a dispetto di quella che è la tradizione dei Verdi europei sulla co-leadership“. Nel corso dell’intervista ha spiegato che ieri era l’ultimo giorno per poter rinnovare la tessera: non ne ha voluto assolutamente sapere.
“Resto nel gruppo parlamentare come indipendente. Ero da tempo in sofferenza. Sono stata oscurata mediaticamente e messa in un angolo. A volte con fastidio, altre con paternalistica e vuota condiscendenza. Il patriarcato esiste anche nella politica e non ha colore, è sia a destra che a sinistra. Quando ho segnalato le discriminazioni la risposta è stata il silenzio. Bonelli e gli altri dirigenti hanno fatto spallucce. Mentre alcune colleghe hanno firmato un documento in cui mi attaccano“.
Verdi, Evi lascia e attacca Bonelli: “Non farò la bella statuina”
Al ‘Corriere’, invece, ha ribadito che non ha intenzione di fare la “bella statuina di Angelo (Bonelli, ndr)”. Poi ha menzionato un episodio discriminatorio nel partito: “Qualche tempo fa è stato diffuso sui social un post di Europa verde in cui si sottolineava come Bonelli fosse il leader più presente in Parlamento. In realtà la leader più presente ero io. Si è voluto dare più spazio ad Angelo. Quando l’ho fatto notare, è stato fatto un nuovo post con le foto di entrambi e con la scritta “I leader più presenti”“.
Nel partito in questione non mancano i problemi di democrazia: “Alle amministrative di Brescia si è calpestata la volontà del gruppo locale che aveva deciso di correre autonomamente. Una decisione che non piaceva ad Angelo, quindi si è proceduto con un commissariamento. Io ritenevo che fosse possibile per il territorio avere la libertà di agire. Sono stata isolata. Se il mio ruolo di co-portavoce viene oscurato vuol dire che il partito ha un problema“.