Il politologo non ha dubbi: “Ecco cosa succederà alle prossime Europee”

Lorenzo Castellani, politologo e storico, in un’intervista a ‘Italia Oggi’ si sofferma sulle prossime Europee: “La partita sembra essere ormai chiusa”.

Il 2024 è alle porte e nelle prossime settimane entrerà nel vivo anche la campagna elettorale per le Europee. I partiti sono pronti a giocarsi le proprie carte per raggiungere un risultato importante. Partita che però sembra essere chiusa per il politologo Lorenzo Castellani.

Intervista Castellani Italia Oggi Europee
Meloni e Schlein pronte a sfidarsi alle prossime Europee – Cityrumors.it – © Ansa

La destra potrebbe aumentare i propri consensi, ma la maggioranza dei seggi resterà in mano ai partiti che oggi sostengono Ursula von der Leyen – sottolinea l’esperto in un’intervista a Italia Oggimagari anche integrata dai seggi dei Conservatori. Anche perché il proporzionale consente di trovare accordo“.

Il ruolo del premier Meloni

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Il ruolo del premier Meloni alle prossime Europee – Cityrumors.it – © Ansa

Europee che potrebbero vedere Giorgia Meloni come ago della bilancia. “Il premier punta a decidere i futuri assetti iniziando dall’elezione del prossimo presidente della Commissione – spiega Castellani – potrà ampliare la maggioranza puntando sui suoi seggi. Si tratta di entrare nell’esecutivo a seconda degli interessi dei singoli Stati, come dimostrano le posizioni su green e diritti civili“.

E sul possibile gelo con la Lega il politologo non ha dubbi: “Dipende molto dai candidati. Se alla fine si punterà su una tra Metsola e von der Leyen, il presidente del Consiglio potrà dire di aver dialogo bene e quindi di non avere problemi a sostenere un candidato valido. La proposta di una replica del centrodestra italiano in Europa? Non è assolutamente fattibile“.

Castellani: “La Schlein rischia molto”

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Per Castellani la Schlein rischia molto – Cityrumors.it – © Ansa

Castellani si sofferma anche sul centrosinistra: “Attualmente quella che rischia di più è la Schlein. Con lei il Pd è rimasto inchiodato al 19% ed è chiaro che la sua strategia politica non funziona. Alle Europee si gioca non solo la leadership della coalizione, ma anche la segreteria. Del resto quando si inizia a parlare di un grande federatore, di un papa straniero non è mai un buon segnale per chi guida un partito“.

Discorso diverso per Conte. “Lui è riuscito a portare il M5s ad essere il secondo partito del centrosinistra“, spiega ancora il politologo in questa intervista.

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