Elezioni europee, spuntano fuori i primi manifesti nelle città italiane: le scelte del centrodestra e della sinistra
Manca sempre meno alle elezioni europee del mese di giugno (6-9). Nelle città italiane è partita una vera e propria “guerra” per quanto riguarda i manifesti elettorali. D’altronde non potrebbe essere altrimenti visto che, in tutti questi anni, gli italiani sono stati abituati quando si trattava di andare al voto. I primi “faccioni” politici che padroneggiavano in alcune città sono quelli della premier Giorgia Meloni e del leader della Lega, Matteo Salvini.
In particolar modo nella Capitale ed a Milano. Proprio il numero uno del Carroccio aveva messo per primo lo slogan “Più Italia-meno Europa“. Un chiaro avvertimento a coloro che hanno intenzione di sposare i progetti e, soprattutto, le idee della Lega. Non è da escludere che, nei prossimi giorni, si possa vedere anche il “faccione” del generale Roberto Vannacci, tra l’altro annunciato dallo stesso Salvini nel giorno della “Festa della Liberazione” come candidato del suo partito alle Europee.
Da precisare che il partito leader del nostro Paese, Fratelli d’Italia, si era già portata avanti con il lavoro. Addirittura molto prima che la presidente del Consiglio annunciasse a tutti la propria candidatura. “Con Giorgia” la scritta accompagnata dal volto della premier. Mentre lo slogan è: “L’Italia cambia l’Europa“. Rimanendo sempre in tema centrodestra appare il manifesto di Forza Italia che rivendica il primato a difesa dell’Europa.
Con tanto di volto di Antonio Tajani che si fa affiancare da Silvio Berlusconi chiedendo il voto per “una forza rassicurante al centro dell’Europa“. Capitolo sinistra, sponda Partito Democratico. La “squadra” di Elly Schlein punta ad una foto ad effetto: le due mani che si sfiorano con arcobaleno dietro su sfondo rosso con la scritta “Una famiglia, non un bersaglio“. La scritta dei democratici è la seguente: “L’Europa che vogliamo è inclusiva“.
Il loro obiettivo è quello di affrontare tematiche e programmi importanti. Un esempio su tutti? Quello di Cecilia Strada, ex presidente di Emergency e capolista nel Nord Ovest per il partito di Elly Schlein che gioca sul nome. Questa la scritta: “La Strada siamo noi – Cecilia è l’Europa che vogliamo“.
Mentre c’è chi come Alessandro Zan (Partito Democratico) si “accontenta” del suo volto, della scritta del suo cognome e sotto un arcobaleno.
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