Virginia Raggi in un’intervista a ‘La Notizia’ si proietta sulla decisione per Expo 20230 e per l’ex sindaco della Capitale la partita non è ancora chiusa.
Il giorno si avvicina sempre di più. Il prossimo 28 novembre sarà il primo giorno possibile per la scelta che ospiterà Expo 2030, ma non è escluso che si arrivi ad un ballottaggio. “Ad oggi nessuna delle tre città candidate sembra avere i numeri per vincere subito – sottolinea Virginia Raggi in un’intervista a La Notizia – molto probabilmente si andrà al ballottaggio con Roma e Ryad grande favorite e Busan fuori“.
“Supponiamo di poter contare anche sui voti di Busan – continua ancora l’ex sindaca – finora le sirene saudite non hanno dato risultati. Infine, occorre considerare che molti Paesi hanno il voto a Riyad al primo turno. Di certo dobbiamo essere ottimisti anche perché i soldi non possono comprare sempre tutto“.
“Ecco come può competere Roma”
Virginia Raggi si sofferma anche su come può competere Roma: “Offrendo un progetto sia competitivo che sostenibile. Di certo stiamo parlando di una città aperta e inclusiva, ma soprattutto, in questa sfida, rappresenta i Paesi culla delle democrazie occidentali. Non a caso all’inizio dell’anno ben 12 ONG hanno segnalato le gravissime violazioni dei diritti umani di cui si è resa protagonista l’Arabia Saudita“.
“Il nostro progetto parte da una riflessione fatta nelle prime fasi della candidatura – aggiunge l’ex sindaca – si proverà a sfruttare l’Expo per riqualificare una parte della città impiegando le migliori conoscenze tecniche e umanistiche“.
“Ho voluto una collaborazione trasversale”
La Raggi spiega di aver voluto “una collaborazione trasversale sin da subito lavorando con il ministero degli Esteri e chiedendo a tutti i candidati sindaco di sottoscrivere la richiesta di candidatura a Draghi. Sappiamo che la trasversalità del sostegno è un passaggio fondamentale che viene tenuto conto nella candidatura“.