Dura, lucida e piena dio aneddoti, la sorella della Premier, capo della segreteria del partito che alla vigilia di Atreju fa il punto della situazione
Dare una versione e una visione diversa, opposta, a quella che è in realtà. Troppo facile e scontato dire determinate cose su Fratelli d’Italia, sulla famiglia e sulle amicizie e ridurre tutto agli “amichetti” e così via. Per Arianna Meloni non è così e ci tiene a ribadire determinati concetti proprio all’apertura di Atreju, appuntamento classico di fine anno di Fratelli d’Italia.
La sorella della Premier, nonché capo della segreteria del partito, cammina tra gli stand di Atreju, tranquilla e serena, sorride e saluta tutti, come fa una padrona di casa quando inviata nella propria casa persone a lei care e anche non. Lo fa tra le casette natalizie in legno, una pista di pattinaggio e tante persone che la salutano e la ringraziano “per quello che fa e per come lo fa”. Lei ricambia e, mentre passeggia, chiacchiera con il cronista del Messaggero.
E mentre lo fa sullo sfondo ci sono le canzoni di Rino Gaetano e Lucio Battisti, più tante altre canzoni classiche italiane. Per tutti, Fratelli d’Italia è Giorgia Meloni al centro, come se fosse una galassia, e attorno a lei Arianna e un cerchio di persone fidatissime dove non entra nessuno e per poterlo fare bisogna chiedere permesso ed essere accettati, ma lei, Arianna, non ce la fa più a respingere questo genere di cliché come per gli amichetti o il familismo.
E il mondo gira attorno a loro, ma Arianna Meloni replica con un sorriso quasi forzato e spinge: “Ma non è così, basta, siamo in realtà una comunità aperta, in cammino, come dimostra Atreju, dove vengono tutti anche chi non è d’accordo con quello che diciamo o facciamo”.
“Riduttivo parlare di Fdi come un partito di amici e cognati…”
La Meloni non accetta più questi paragoni e continue metafore su chi è raccomandato o meno: “Atreju è partita nel 1998, quando io e Giorgia avevamo già iniziato da tempo a fare politica. Chi c’era allora oggi torna di nuovo qui come capogruppo, senatore, ministro, presidente di commissione“. Non accetta che si dica che Fdi sia solo un partito-famiglia e niente più, si arrabbia e neanche poco.
“Questa storia che dietro Giorgia ci sono solo io, o il cognato, francamente dà un’immagine molto riduttiva di Fratelli d’Italia” sottolinea con forza e grande fiducia Arianna. E ancora con altrettanta forza, la Meloni replica a tutti quelli che insistono su questo tema: “Gli uomini e le donne dietro Giorgia sono tantissimi, ridurre questa comunità politica al familismo mi sembra scorretto. E poi i rapporti umani non sono una novità di Fratelli d’Italia, ci sono partiti che in Parlamento hanno coppie di deputati…”.
In tutto questo c’è un partito che va avanti e che ogni tanto discute anche su temi politici, come sul canone Rai, fisco e Manovra, ma anche altro.
Molti credono che non arriverà alla fine, ma Arianna Meloni gonfia il petto e si dice sicura che “arriva al 2027 senza problemi, nonostante qualcuno si auguri altro”