In una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, Paolo Barelli
Uno degli argomenti principali della politica, in quest’ultimo periodo, non può che essere quello relativo alla ratifica del Mes in Parlamento. Un qualcosa su cui la Lega continua ad insistere. Non dello stesso pensiero Forza Italia. Lo ha precisato il capogruppo del partito, Paolo Barelli, in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘. Tanto è vero che ci ha tenuto a precisare che non si tratta affatto di un tabù. Facendo capire, chiaro e tondo, che le priorità in questo momento sono decisamente altre.
Allontanate le voci anche in merito ad una possibile spaccatura da parte della maggioranza. “Non c’è nessuna fretta” ribadisce lo stesso Barelli. Sulle opposizioni che parlano di fuga precisa: “Ognuno gioca la sua partita. In Parlamento ci sono molti decreti che devono essere approvati. Ed è per questo motivo che per FI non c’è alcuna urgenza”.
Sulla “logica di pacchetto” precisa: “Si scoprirà solamente alla fine. E’ ovvio che bisogna aspettare. L’obiettivo c’è. Anche perché il ministro Giorgetti si sta battendo affinché l’Italia riesca a far accettare le sue istanze. Noi chiediamo una deroga nel rientrare al 3%del rapporto deficit-Pil al netto delle spese per Ucraina e Pnrr”.
Forza Italia, Barelli: “Non c’è alcuna fretta”
Anche se, a dire il vero, non tutti sembrano essere completamente d’accordo. Su questo Barelli ha voluto fare alcuni esempi: “La Germania, per la prima volta, non è riuscita a chiudere il suo bilancio per un buco da 60 miliardi di euro. Senza dimenticare le difficoltà che hanno anche paesi come Francia ed Olanda“.
Poi all’appello all’Unione Europea: “Deve sostenere i paesi ad uscire dalla crisi che li ha colpiti. Devono essere preparati alla sfida con India, Cina e Brasile“. In vista delle elezioni europee del prossimo anno: “Forza Italia in Europa è nel Ppe. Né la Meloni e né Salvini hanno creato alcun tipo di problema. Poi ognuno fa le sue scelte“.
In conclusione gli viene posta la domanda su quando si discuterà del Mes in Parlamento: “Ora ci sono altre priorità. A partire dal decreto fiscale. Non c’è alcuna fretta. Lo deciderà il Parlamento nei tempi e modi imposti dal governo“.