Freni: “S&P ci dà ragione, miglior risposta alle Cassandre non si poteva essere”

Il sottosegretario all’Economia risponde senza freni a chi si aspettava di ricevere pareri negativi dalle agenzie di rating sulla manovra

Il dramma sull’economia italiana, alla fine non era così dramma come qualcuno dipingeva da più parti. Certo, non è una situazione florida, sono anni che è così, ma stavolta c’è qualcosa di diverso rispetto al passato. E a dirlo è il sottosegretario al Mef Federico Freni: “La conferma del rating da parte di Standard & Poor’s è la miglior risposta alle Cassandre che avevano prospettato catastrofi e sciagure“. Allo stesso tempo, avvisano, quelli della S&P che le cose potrebbero cambiare e variare se gli obiettivi che sono stati promessi nel bilancio discosteranno dalle stime. “Le garanzie? Non siamo chiamati a fare opere di convincimento: l’affidabilità e il senso di responsabilità dell’Italia sono state già riconosciute sulla base dell’impegno messo in campo dai cittadini e dal governo. Andremo avanti su questa strada“.

La certezza
Il Sottosegretario al MEF Federico Freni in occasione del Forum Enpaia 2023 (Ansa Cityrumors.it)

 

Freni è convinto che il governo e le promesse che sono state fatte e scritte nella manovra, con la certezza di tenere il Pil all’1,2% nel 2024 verrà garantito: “Le nostre previsioni sono state sempre smentite. In meglio, però. Nessun azzardo: la stima del Pil per il 2024 è frutto di valutazioni accorte e prudenti, che tengono conto anche dei fattori di rischio“.

“Il Pnrr non è un giro alla roulette o una partita a poker”

La decisione
I computer dell’agenzia di rating (Ansa Cityrumors.it)

 

Secondo molti, inoltre, il punto debole della manovra è l’assestamento del Pnrr e di come verrà stabilito, anche se tanti credono che possa essere inserita questa famosa clausola di responsabilità per i Comuni, ma Freni su questo è perentorio: “Faccio fatica a pensare a uno scaricabarile dato che questo governo si è assunto la responsabilità, politica e operativa, di rivedere gli investimenti e le riforme di un Piano da 191,5 miliardi“.

E sulla famosa clausola, il sottosegretario all’Economia, chiosa: “La clausola, se ci sarà, riguarderà solo quei progetti che per noi vanno stralciati dal Pnrr perché irrealizzabili: se qualcuno pensa di garantire il contrario potrà assumersene la responsabilità. Il Pnrr non è un giro alla roulette o una partita a poker: se non manterremo gli impegni dovremo pagare una multa e restituire i soldi“.

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