Giuli, ministro e uomo di una destra di cultura e non aggressiva

E’ uno degli uomini del momento, qualcuno lo prende di mira ma lui non replica e va avanti per la sua strada

Un uomo che non si è mai nascosto anzi ha fatto della sua libertà d’espressione, della sua calma e nella sua chiarezza nello spiegare le cose una delle sue virtù che, probabilmente, l’ha portato prima ad essere il presidente del Maxxi e poi a sostituire Sangiuliano alla Cultura.

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Il ministro della Cultura Alessandro Giuli non ha problemi e si fa scivolare addosso le tante critiche (Ansa Foto) Cityrumors.it

Lui è Alessandro Giuli, il nuovo ministro della Cultura, ma prima di andare al Mic, è stato ed è un giornalista che si era messo in evidenza in tante circostanze, parlando ed esprimendo la sua opinione a livello politico sempre con grande pacatezza e lucidità, mai alzando i toni o polemizzando per il solo gusto di farlo, magari alla Sgarbi. Niente di tutto questo.

E forse è anche per questo che, da più parti, viene attaccato e quasi deriso, forse per smontarlo un po’ e anche per avere una sua reazione che non arriva e, verosimilmente, non arriverà mai. “L’imitazione di Crozza? Mi vedo bene, mi fa più giovane. La contestazione degli studenti alla Sapienza? Ma non fa nulla, è normale da parte loro e non me la prendo anzi io pure da giovane avevo le mie idee e le esprimevo senza problemi…“, la filosofia del ministro.

Un modo di prendere le cose che, da un certo punto di vista ha spiazzato e sta spiazzando. D’altronde da Buttafuoco, ad esempio, e fino ad arrivare a Giuli sono l’immagine di una destra che, piano piano, sta avanzando e sta cominciando a crescere, ovvero di una destra che una certa cultura, anche raffinatezza e soprattutto non è aggressiva e dominante ma democratica e liberale. Almeno questo è quello che cerca di trasmettere una persona come Giuli.

Giuli contro Saviano: non può dire tutto

Il ministro spiega uno dei motivi perché è diventato di destra e lui replica che “è stato naturale” che era “nel pedigree”. D’altronde, ed è lui stesso a spiegarlo dell’intervista a Libero, suo ex giornale, ha le sue motivazioni e sono piuttosto normali: “Sono nato in una famiglia con due affluenti: materno di nonno monarchico e paterno che ha fatto la marcia su Roma e ha portato la famiglia a Salò“. E quello a cui tiene a specificare è che il suo essere di destra non ha ostacoli o difficoltà nei confronti degli altri anche perché vuole che sia “una destra senza paraocchi ideologici“.

Per la destra, il ministro Giuli è un punto di riferimento soprattutto per la cultura che resta “sempre stata strategica e importante. La metà del catalogo Adelphi è occupata da eccelsi intellettuali e studiosi che arrivano da destra

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Il ministro della Cultura Alessandro Giuli non è tenero nei confronti dello scrittore Saviano (Ansa Foto) Cityrumors.it

L’affondo più deciso, il ministro Giuli lo dedica a Roberto Saviano che non ha un grande rapporto con la destra e il capo del Mic spiega la sua posizione sullo scrittore: “Lui ha scritto un libro di successo e coraggioso che lo obbliga a vivere una vita infernale e sotto scorta. Altro è il giudizio che si dà sulla letteratura di Saviano e sul modo a volte non del tutto composto con cui esercita il suo legittimo diritto di critica“.

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