Il numero uno della Cultura per la prima volta esce allo scoperto e spiega tutta la storia davanti all’emittente pubblica: non sono ricattabile
Più telenovela che caso politico. Gennaro Sangiuliano si confessa al Tg1. In prima serata, il ministro della Cultura entra nelle case di tutti gli italiani e parla apertamente, forse fin troppo, di uno dei più grandi errori della sua vita, ma non da ministro, bensì personale e privata. E la spiattella e la conferma in pubblico. Una vicenda imbarazzante, quasi delirante e paradossale per come la racconta.
“Mi pesa raccontarlo perché attiene a una sfera intima, c’è stato un rapporto personale. Ma io non sono ricattabile. Io ho dimostrato che non ho mai speso soldi pubblici”. A parlare è il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in una intervista al Tg1 e mentre parla e racconta, si emoziona e si mette quasi a piangere. Una scena che invece d’intenerire sta facendo esplodere la rete, con utenti che dicono di tutto e di più nei confronti del ministro stesso.
Nessuna tenerezza e soprattutto nessuna pietà per il ministro Gennaro Sangiuliano che racconta le sue verità. facendo spesso confusione tra pubblico e privato. E’ provato Sangiuliano, e si vede. Mentre parla, poi, c’è l’amante delusa e rifiutata che posta sul suo profilo instagram foto e commenti con scritto “iniziamo a dire bugie“.
Gennaro Sangiuliano va avanti nell’intervista al Tg1 che dura quindici minuti, dove racconta anche nel dettaglio ogni situazione pubblica e anche privata. Sottolinea con durezza che “mai speso un euro del ministero” per Maria Rosaria Boccia, mostrando biglietti di un treno pagato con la propria carta di credito e preso dai due per andare a Bari, a Novi Ligure e altre tre trasferte, tante sono state quella con la signora Maria Rosaria Boccia. “I suoi viaggi li ho pagati da me con la mia carta di credito personale”, aggiunge. “Avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l’incarico“, dice ancora Sangiuliano.
Alla fine l’emozione prende il sopravvento e la voce si incrina. Gennaro Sangiuliano cede all’emozione davanti alle telecamere del Tg1 che, con il direttore Gian Marco Chiocci, lo intervista sul caso Boccia. Quindici minuti, nello studio al Collegio Romano, anticipati da un lancio nel corso del Tg1 e poi in onda al termine dell’edizione dell’ammiraglia dell’informazione Rai.
Verso la fine, Chiocci domanda all’ex direttore del Tg2 a chiederebbe scusa per l’affaire che lo ha portato a scalare le cronache e la risposta è “la prima persona a cui devo chiedere scusa, e che poi è una persona eccezionale, è mia moglie“. Dopo alcuni secondi di silenzio, il capo chino, il ministro della Cultura aggiunge: “Poi chiedo scusa a Giorgia Meloni, che mi ha dato fiducia per l’imbarazzo che ho creato a lei e, evidentemente, al governo. Chiedo scusa anche ai miei collaboratori – aggiunge – che impropriamente, pur non avendo fatto niente, si trovano investiti da questa vicenda“.
Il direttore del Tg1 Chiocchi chiede al ministro se avesse mai sospettato che Maria Rosaria Boccia registrava, anche perché ci sono dei video che l’assistente ha postato usando una sorta di occhiali spia. E la risposta del ministro non si è fatta attendere: “A un certo punto sì, sospettavo. E’ stato uno dei motivi per cui ho voluto interrompere (la relazione, ndr.). Io non registro nessuno, anche da giornalista chiedevo il permesso. Sono dettagli che mi spingono a riflettere. Non sono mai stato complottista e non voglio pensare ad altre, anche se le cose emerse in questi ultime ore mi fanno pensare“.
Allo stesso tempo, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano precisa sulla possibilità che ci possa essere un complotto dietro a tutta questa situazione: “Escludo una regia, io non sono ricattabile. Sei ricattabile se hai usato denaro pubblico, ma io ho dimostrato cne non l’ho fatto. A un certo punto sì“.
La famosa nomina a Maria Rosaria Boccia, da cui è partito ogni cosa, non sarebbe stata perfezionata, a dirlo è proprio lo stesso Sangiuliano che precisa che “e anche il contratto che Boccia potrebbe esibire non è stato controfirmato dal capo di gabinetto”.
Sulla possibilità che la signora Boccia possa aver avuto in mano dei documenti riservati, Il ministro della Cultura ha spiegato che non è stato mai possibile che abbia “avuto accesso a documenti classificati e che non è mai stata violata la sicurezza del G7 Cultura”.
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