L’ex premier duro con il Governo e tutte le sue decisioni soprattutto in ambito Ue: “Meloni in Europa si è fatta fuori da sola, mi spiace che a Bruxelles l’Italia non conti nulla”
Una sorpresa che non t’aspetti. Quel Matteo Renzi che ce l’ha sempre con tutto e con tutti che, all’improvviso, prende, apre e tende la mano verso una sinistra che, soprattutto di recente, non ha mancato di criticare e anche disprezzare sempre e unicamente dal punto di vista politico. E così ecco che fa una specie di verso a Elly Schlein, soprattutto per vedere se si può convergere verso una sinistra unita e che possa rappresentare un’alternanza di sicura affidabilità alla destra di Meloni, Tajani e Salvini. E questo pure per evitare quanto sta accadendo in Francia, dove la situazione è più che caotica. “Se è giusto quello che ha fatto Macron. Non aveva molte alternative sinceramente. Il governo Attal avrebbe potuto continuare fino a settembre, poi sarebbe caduto sulla legge di bilancio. L’errore che Macron ha commesso è stato forzare i tempi: avrebbe potuto sciogliere l’Assemblea Nazionale dopo le Olimpiadi, costruendo meglio un rapporto con Raphael Glucksman e i socialisti. Ma ormai è inutile parlarne”.
In una intervista alla Stampa di Torino, il leader di Italia Viva ci tiene a precisare alcune cose sulle quali non intende sorvolare, soprattutto partendo dalla Francia per accostare tutto all’Italia e alla situazione che si potrebbe venire a creare: “Quella di Macron è una scommessa: se funziona diranno che è un genio, se non funziona diranno che è finito. Il destino degli azzardi politici è sempre quello. Tutto il mondo è paese“.
“Non ci prendiamo in giro, Meloni non sta facendo bene in Europa dal punto di vista della forza”
Sempre dalla Francia e per restare nei paese transalpino, Matteo Renzi va nello specifico e sulla possibilità che Jordan Bardella possa diventare Primo Ministro, il leader di Italia Viva crede che ha “il cinquanta per cento, anche se molto dipenderà da un pugno di voti in tanti collegi”. Poi sul fronte italiano, per Renzi non è detto che tutto non sia collegato anzi: “Più che per gli italiani sarà un problema per i francesi, tenuto conto dell’agenda di quel partito. Al Consiglio europeo continuerà a sedere Macron: la politica estera resterà saldamente nelle sue mani, lo dice la Costituzione. Bardella premier non sarebbe un problema come potrebbe esserlo Le Pen presidente. La vera partita per il futuro dell’Europa si gioca nel 2027 per l’Eliseo come per Palazzo Chigi“.
Ha fatto molto discutere un pensiero dell’ex presidente del Consiglio Mario Monti il quale sostiene che i sistemi presidenziali non siano così affidabili e che diano garanzie importanti, ma Renzi, che aveva portato avanti la sua riforma sul sistema presidenziale, non è d’accodo: “Quella di Monti mi sembra un’analisi superficiale. Il problema a mio avviso non è l’uomo solo al comando, ma la crisi delle democrazie in tutto il mondo. È di questo che dovremmo discutere“.