Vittorio Sgarbi sull’uso di chat e intercettazioni: “Ha ragione Crosetto. Non si possono dare giudizi morali su conversazioni private, che non hanno valore in termini giuridici”
Per il ministro della Difesa Guido Crosetto, il caso di Paolo Signorelli, portavoce del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, costretto a dimettersi dopo che il quotidiano “la Repubblica” ha diffuso estratti delle sue conversazioni private con Fabrizio Piscitelli, dovrebbe sollevare una riflessione più ampia rispetto alla semplice diffusione di messaggi privati. Secondo Crosetto, ciò che dovrebbe maggiormente scandalizzare è il fatto che “qualcuno li conservi”, nonostante si tratti di contenuti “irrilevanti per lo Stato”, allo scopo di poterli utilizzare “quando serve”.
Crosetto ribadisce un principio fondamentale. Tutti dovrebbero scandalizzarsi “che ci sia qualcuno che conserva fatti privati (irrilevanti per lo Stato), per poterli usare quando serve, almeno quanto ci siamo scandalizzati per i contenuti. Invece per tutti è ormai una prassi normale. Per me no. Ma, come sto constatando sul caso dossier, sono uno pochi a cui interessa il rispetto delle regole democratiche per tutti. Amici o avversari”.
Le parole di Crosetto, che lanciano seri dubbi sul modo in cui la nostra privacy non venga tutelata, sono state pienamente condivise da esperti e politici. Gian Domenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane, in esclusiva ai nostri microfoni, ha ribadito: “è come essere entrati in casa di questa persona ed aver sbirciato dal buco della serratura. O aver messo l’orecchio ed aver ascoltato le sue confessioni intime. E’ chiaro che si viene a conoscenza di tanti segreti. Ma in una società civile, tutto questo non dovrebbe accadere… Se entro a casa sua e sento le sue conversazioni, qualcosa di interessante lo trovo. Ma siamo nella barbarie pura. Ed io francamente lo trovo squallido”.
Sgarbi esclusivo: “Ha ragione Crosetto. Va cambiato questo andazzo”
Sulla stessa linea di pensiero anche Vittorio Sgarbi, che in esclusiva a Cityrumors.it, ribadisce. “Sono assolutamente d’accordo con Crosetto. Sposo ogni singolo pensiero”. Sul merito della vicenda, Sgarbi dichiara: “Nelle conversazioni private, nelle chat, ci sono sfoghi di ogni natura. Io posso parlare con qualcuno e dire quello che voglio. Non ha nessun senso tirarle fuori dopo anni e costruirci qualcosa”.
Hanno avuto grande risalto sui giornali, alla vigilia delle elezioni…
“Come si può dare risalto a conversazioni private o costruire un giudizio di merito o sulla moralità di una persona in base alle conversazioni private avute con amici? Nessuno dovrebbe giudicare qualcuno su qualcosa che non ha valore giuridico e che non potrà mai essere un reato, né tantomeno un reato”.
Nel caso specifico, parliamo di intercettazioni di otto anni fa. Tra gli italiani sorge il dubbio che chiunque può essere tirato in ballo, anche a distanza di anni, ed essere screditato in qualsiasi momento…
“Non c’è dubbio… e ripeto: ha ragione Crosetto. Su tutta la linea”.
C’è la possibilità che questa cosa possa essere modificata?
“Deve essere modificata. Bisogna lavorare per poter evitare che si ripetano casi di questo tipo”.
E come?
“Bisogna fare una norma specifica, che una volta per tutte risolva questa situazione. Nel progetto studiato da Nordio esiste già un’idea in questo senso: ma va assolutamente potenziata ed ingrandita. E’ necessario”.