L’intervento di Netanyahu al Congresso americano era davvero tanto atteso, ma alla fine il discorso del presidente israeliano è stato un flop.
Doveva essere un discorso che apriva al cessate il fuoco a Gaza, ma le parole di Netanyahu al Congresso americano non hanno assolutamente convinto. Il presidente israeliano si è soffermato di più sulla necessità di rafforzare il rapporto tra il suo Paese e gli Stati Uniti che magari parlare della possibilità di mettere fine alle armi in una guerra che va avanti ormai da diverso tempo.
Un discorso che anticipa l’incontro con Biden e con la candidata dem Harris, ma possiamo anche sottolineare che lo stesso partito del presidente non ha assolutamente gradito la visita del leader israeliano. Sono circa 80, secondo la Cnn, i rappresentati democratici che hanno preferito non presentarsi al Congresso. Una scelta strettamente legata alla presenza di Netanyahu e non ad una protesta nei confronti dei propri leader. Ma sicuramente si tratta di un qualcosa che l’inquilino della Casa Bianca e la sua vice dovrà tenere in considerazione in vista del voto di novembre.
Non solo defezioni dentro, ma anche una protesta all’esterno di Capitol Hill. Migliaia di persone filo palestinesi si sono appostati all’esterno del Congresso per chiedere lo stop alla guerra e la fine dei bombardamenti su Gaza. Come riportato dall’Ansa, le autorità locali hanno utilizzato lo spray al peperoncino per tenere la situazione sotto controllo e non alimentare ulteriori proteste.
“Utili idioti dell’Iran“, così li ha definiti Netanyahu durante il suo discorso. Parole che sono destinate a far discutere anche all’esterno degli Stati Uniti e che confermano la volontà del presidente israeliano di non fermarsi in una guerra che rischia di andare avanti ancora per diverso tempo.
Il discorso di Netanyahu ha provocato anche delle reazioni politiche interne negli Stati Uniti. Nancy Pelosi, ex speaker della Camera, ha definito quanto avvenuto al Congresso “il peggior intervento di un leader straniero. Le famiglie degli ostaggi vogliono che si arrivi il prima possibile ad un cessate il fuoco per riabbracciarli e riaverli a casa. E la nostra speranza è che il presidente israeliano spenda il suo tempo a centrare questo obiettivo e non a fare altro“.
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