Stefano Andreotti in una lunga intervista al ‘Corriere della Sera’ replica in modo duro a Rita Dalla Chiesa dopo le parole di quest’ultima sul padre
“Hai sempre detto che tuo padre fu ucciso per fare un favore a qualcuno. Chi era?“, “Un politico“. “E se ti dico Andreotti cosa dici?“. Silenzio e sorriso amaro. È questo il dialogo tra Luisella Costamagna, conduttrice della trasmissione Tango e autrice delle domande, e Rita Dalla Chiesa. Il tema era la morte del padre, il generale Carlo Alberto. Parole, quelle della figlia del militare, che non sono assolutamente passate in sordina.
Stefano Andreotti, terzo figlio dei quattro dell’ex presidente del Consiglio e senatore Giulio, replica in modo molto duro in un intervista al Corriere della Sera all’ipotesi avanzata dalla Dalla Chiesa sul possibile coinvolgimento del padre nell’omicidio del generale Carlo Alberto.
Stefano Andreotti: “I rapporti tra mio padre e Dalla Chiesa erano ottimi”
L’ennesima ipotesi di coinvolgimento di Giulio Andreotti lascia indifferente la famiglia dell’ex presidente del Consiglio, ma il figlio Stefano al Corriere della Sera ci tiene a ribadire una cosa: i rapporti tra il padre e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa erano ottimi e ci sono delle lettere a confermarlo.
Altro passaggio importante di questa intervista riguarda le missive, aperte post mortem, dell’ex senatore a vita. “In queste lettere – spiega il figlio Stefano – mio padre giura davanti a Dio di non avere mai avuto a che fare con la mafia e con gli omicidi Pecorelli e Dalla Chiesa. Che poi in Sicilia il malaffare incontrasse la politica è ovvio, ma mio padre non ha nessun ruolo in tutto questo. Lui non avrebbe mai ordinato di uccidere qualcuno“.
“Siamo orgogliosi di lui”
Al quotidiano italiano il figlio di Giulio Andreotti ci tiene a ribadire quanto la famiglia sia davvero orgogliosa dell’ex presidente del Consiglio e il loro obiettivo sarà quello di “continuare a battersi per dare una visione reale di quello che ha fatto il padre e non falsificata come successo in questi ultimi anni“.
“Mio padre – conclude il figlio – è morto con la serenità di chi nella sua lunga carriera politica non aveva fatto niente di male. E per questo motivo eviterei di tirarlo per i capelli. Se ci saranno delle querele? Gli estremi non mancano, ma lui ci ha sempre detto di lasciare perdere e noi faremo così“.