È rottura tra Conte e Grillo. L’ex premier in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ritorna sul rapporto con il fondatore del M5s e sul futuro del Movimento.
Alta tensione tra Conte e Grillo. Lo strappo registrato nei giorni scorsi non è assolutamente ricucito ed ora il rischio è quello di una rottura definitiva. A confermare questa possibilità è anche l’ex premier in un’intervista al Corriere della Sera. Il leader pentastellato sottolinea che in questo momento il tema non è ‘disfarsi’ del fondatore dei Cinque Stelle, ma iniziare un processo che porterà il Movimento ad avere una visione completamente differente.
Un cambio di strategia importante che sarà deciso dagli stessi iscritti al Movimento. I Cinque Stelle si preparano ad una nuova vita e magari anche con un nome e un simbolo diverso. “Il logo non appartiene assolutamente a Grillo – sottolinea ancora l’ex premier al quotidiano italiano – ma all’associazione dei 5Stelle. Io il fondatore continuerò a sentirlo, ma sull’assemblea abbiamo idee completamente differente. Non saremo noi a decidere“.
Per il M5s il futuro potrebbe essere completamente differente da quello attuale. Il leader pentastellato ha deciso di rimettersi al voto degli iscritti e saranno loro, quindi, a decidere sia sulla possibilità di cambiare nome o logo del Movimento. Ma attenzione anche al limite dei due mandati. In questo caso la decisione spetterà anche agli elettori e non è da escludere un passo indietro.
Da sottolineare che Conte in questa intervista conferma la sua volontà di non assolutamente intervenire per mediare. La palla, quindi, passa direttamente agli elettori, che ora dovranno pronunciarsi per capire se si arriverà ad una svolta importante in ottica futura oppure si continuerà a proseguire sulla strada intrapresa negli ultimi mesi.
I Cinque Stelle sono pronti ad aprire un nuovo ciclo ed ora bisognerà capire anche come si muoverà in tema di alleanze. “L’obiettivo è sempre quello di mandare a casa il governo – conferma l’ex premier in questa intervista – in più vogliamo portare avanti un progetto di qualità sia per contenuti e di coalizione. Siamo centrali e puntiamo allo schieramento progressista“.
E sul Pd l’ex premier ribadisce che va chiarita la posizione dei dem sulla politica estera. Perché si tratta di una delle sfide fondamentali perché questa richiede lungimiranza e fermezza.
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