Stefano Lepri, ‘padre’ dell’assegno unico, in un’intervista ad ‘Avvenire’: “Su natalità e famiglie si poteva fare molto di più. Vi spiego come”.
E’ critico con le decisioni prese dal governo su natalità e famiglie Stefano Lepri, ex deputato del Pd. Il padre dell’ assegno unico in un’intervista ad Avvenire esprime tutte le sue perplessità sulle scelte fatte da questo esecutivo parlando addirittura di un bluff sui numeri.
“Nel primo bilancio triennale per l’assegno unico era prevista una spesa di 18,2 miliardi – spiega Lepri – ora lo scorso anno il governo ha stanziato 18,6 miliardi, con un aumento del 2% sull’anno che si sta concludendo nonostante una inflazione in forte crescita. Senza dimenticare che non tutto lo stanziamento di quest’anno verrà utilizzato per la misura. Ci saranno soldi che copriranno altre spese“.
“Ecco cosa si poteva fare”
Le scelte del governo sono condizionate sicuramente da una coperta corta, ma per Lepri si poteva gestire tutto in modo completamente diverso: “Bastava adeguare le dotazioni all’inflazione per limitare al minimo i punti deboli di una misura largamente apprezzata. Bisognava semplicemente applicare quanto detto dal Parlamento al decreto legislativo“.
“In particolare – aggiunge l’ex deputato del Pd – si doveva diminuire il peso della componente patrimoniale nel calcolo dell’Isee e dare delle garanzie per il passaggio dal vecchio al nuovo regime“.
“C’è un grande rischio”
Lepri in questa intervista si sofferma anche sul 2024 e conferma che esiste un rischio: “Il timore è che la dotazione essa a disposizione lo scorso anno per quanto riguarda l’assegno unico venga ridotta per coprire il miliardo necessario a garantire le nuove proposte. Insomma, si tratterebbe di uno stanziamento maggiore, ma anche di una vera e propria presa in giro. Vedremo quando saranno presentati i conti“.
In conclusione da parte dell’ex Pd un attacco al governo Meloni: “Se non ci saranno modifiche, altri avanzi sono certi. Fino a questo momento abbiamo visto più propaganda che fatti. Al contrario, invece, di quanto fatto dalla scorsa maggioranza di governo, che mise in campo sei miliardi veri per una proposta rivoluzionaria“.