Il centrosinistra in piazza a Genova per chiedere le dimissioni di Giovanni Toti. Riccardo Magi a ‘Il Giornale’ fa un annuncio a sorpresa.
Il caso Toti continua a far discutere. Il presidente ligure, ancora agli arresti domiciliari dopo l’inchiesta per corruzione, continua i suoi incontri politici (previsto anche uno con Salvini ndr) per fare un punto della situazione e decidere se proseguire a ricoprire il ruolo di governatore o dimettersi.
Una scelta scontata per il centrosinistra. Le opposizioni sin dal giorno dell’indagine stanno chiedendo il passo indietro di Toti ed ora lo faranno tramite una manifestazione. Giovedì 18 luglio i leader saranno in piazza a Genova per ribadire la necessità delle dimissioni del governatore. Una protesta che non vedrà la presenza di Riccardo Magi. E’ lo stesso esponente di +Europa a confermare l’assenza del suo partito e a spiegare il perché di questa decisione.
+Europa non sarà in piazza per chiedere le dimissioni di Toti. “E’ sbagliato spostare lo scontro politico sul terreno giudiziario – spiega Magi in un’intervista a Il Giornale – sono rimasto sorpreso dal Pd e Azione. Molti amministratori dem hanno passato le forche caudine di inchieste poi cadute nel vuoto. Mentre Calenda con questa partecipazione dice addio al garantismo liberale“.
Nonostante una posizione diversa sulla manifestazione contro il governatore ligure, Magi ribadisce che per lui Toti deve dimettersi. Un passo indietro dovuto al fallimento politico, ma anche per difendersi meglio e garantire alla Regione un pieno governo. Si tratta comunque di un tema molto delicato e la decisione finale dovrà essere presa dopo aver fatto tutte le valutazioni personali del caso.
Non solo Genova. In queste ore anche il Comune di Venezia è stato coinvolto da uno scandalo. “L’operato della magistratura deve essere sempre rispettato – sottolinea Magi – come la presunzione di innocenza e tutte le garanzie per indagati e imputati combattendo per i processi mediatici“.
L’esponente di +Europa in conclusione sottolinea come attaccare la Procura ormai fa parte della polemica politica in materia giustizia.
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